Agnelli in Regione? ‘No, grazie Salvini‘

Il sindaco respinge al mittente la proposta del leader della Lega. "Preferisco restare al mio posto".

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di Massimo Pucci

"Resto a fare il sindaco". Agnelli non si fa convincere da Salvini. Il segretario federale della Lega fa rotta su Castiglion Fiorentino nel suo tour aretino e fra il comizio con Ghinelli, l’intervista a Teletruria e la cena, c’è scappato pure un aperitivo sotto la torre del Cassero. A dire il vero, come riportano i soliti bene informati, a Castiglion Fiorentino era prevista pure la conviviale, ma poi la "moral suasion" degli esponenti della Lega di Arezzo ha fatto in modo di spostare il convivio dalle parti di Ghinelli. Annullata la prenotazione in un rinomato ristorante castiglionese, è stato scelto un ristorante di compromesso, a metà strada. Agnelli e Salvini, oltre all’aperitivo e alla cena, insieme hanno fatto pure colazione ieri mattina in un hotel sul Lago Trasimeno, ma niente da fare. "Darò una mano a Susanna (la candidata alla Regione, Ceccardi ndr) ma non scendo in campo" avrebbe detto il sindaco di Castiglion Fiorentino. Agnelli si è trovato di fronte ad un bivio, il sindaco sarebbe stato incompatibile con l’eventuale elezione al consiglio regionale e quindi avrebbe dovuto mettere in contro di dimettersi dal Comune, ma non ha ceduto.

Altro che improvvisata, la sfilata di Salvini sotto il Cassero non è certo servita per la consegna di una t-shirt e le voci di un suo arrivo "in visita personale" circolavano da lunedì, quindi "l’orchestra" si era già mossa. La foto nella sala del sindaco li ha immortalati con la maglietta del mitico personaggio Super Mario bros. Il leader della Lega è arrivato dritto in Comune, intanto ad attenderlo a Pieve a Quarto, località dove si è svolta la cena, c’erano i sindaci di mezza Toscana, da Meoni a De Mossi, da Vivarelli Colonna a, ovviamente Ghinelli. La scampagnata con Agnelli non è stata certo un diversivo, ma aveva uno scopo ben preciso, quello di accaparrarsi in squadra un cavallo da battaglia come il sindaco castiglionese. Basteranno due foto a consegnare il consenso di Agnelli ai candidati locali del Carroccio? È davvero improbabile, tuttavia il rifiuto del sindaco rieletto con quasi l’80% un anno fa, ha fatto fare un sospiro di sollievo agli aspiranti consiglieri leghisti che si sono "liberati" di una presenza ingombrante in lista. Altri osservatori fanno notare che "ai tempi della Valdichiana rossa", mai il leader del Pci-Pds-Ds-Pd, avrebbe dribblato Cortona per Castiglion Fiorentino, ma questa è un’altra storia. Intanto il Pd va all’attacco: "Si dicono civici, in realtà sono una succursale della Lega – scrivono i dem – vorremmo capire a quale titolo Salvini è stato ricevuto come fosse il messia a palazzo San Michele: il municipio è la casa di tutti, non di una parte politica. Se Salvini avesse ancora cariche istituzionali, non avremmo nulla da obiettare, ma adesso è solo il capo del suo partito".

Il Pd cerca di far gettare una maschera che Agnelli non ha mai rinnegato di indossare. Libera Castiglioni, la civica del sindaco, nasce infatti in alternativa al centro sinistra e vanta numerosi esponenti con connotata adesione al centrodestra. Il sindaco si muove agile fra gli amici che spaziano nei vari partiti di area, da Sgarbi a Tajani fino a Salvini. Anzi, se proprio manca qualcosa ad Agnelli, è l’adesione ad un preciso partito del centrodestra. Quello che invece fa gola è il consenso che riesce a mobilitare, un consenso che non si limita si confini comunali.