“Incanto” mostra personale di Sabrina Livi nel Museo della Fraternita

Tutti i giorni dalle 10:30 alle 18. Inaugurazione sabato 27 aprile 16

Sabrina Livi

Sabrina Livi

Arezzo, 22 aprile 2024 – Dal 27 aprile all’8 giugno Il Museo della Fraternita dei Laici ospita INCANTO, la mostra personale di Sabrina Livi a cura di Laura Davitti.

La mostra presenta le recenti opere dall’artista, 22 tele realizzate con la tecnica del colore ad olio, frutto dell’ultimo anno di lavoro. Il tema principale e ispirazione nelle opere di Sabrina Livi è la natura descritta in una personale visione di meraviglia e incanto.

La mostra sarà visibile all’interno del percorso museale tutti i giorni dalle 10:30 alle 18 con biglietto d’ingresso. Sabato 27 aprile alle 16 si terrà l’inaugurazione con presentazione della mostra alla presenza dell’artista, con ingresso gratuito.

La mostra Incanto presenta le recenti opere dall’artista, 22 tele realizzate con la tecnica del colore ad olio, frutto dell’ultimo anno di lavoro. Il tema principale e ispirazione nelle opere di Sabrina Livi è la natura descritta in una personale visione di meraviglia e incanto.

La natura rappresentata da Sabrina Livi ha caratteristiche benevole e magiche; così le tele dell’artista si popolano di scoiattoli, uccellini, ricci che attraversano il mare su un cappello, funghi misteriosi, pesci, farfalle, topolini navigatori, foreste incantate e costellazioni.

I piccoli protagonisti delle opere sono presentati agli occhi degli spettatori attraverso uno stile figurativo che ricorda le illustrazioni dei romanzi, del secolo scorso. La natura è intesa come magia, forza generatrice e antidoto alla negatività creata dall’uomo che caratterizza molto spesso la nostra società.

Nell’opera Uovo magico la luce raffigurata in un’esplosione di zampilli che ricordano dei germogli, esprime tutta la potenza dell’energia generatrice della natura. Per Sabrina Livi l’arte è un tutt’uno; pittura, musica, letteratura e filosofia interagiscono e prendono parte ad un unico linguaggio che ritroviamo nelle opere dell’artista.

Nel dipinto L’isola troviamo una citazione della musica negli alberi che diventano arpe oltre al chiaro riferimento al movimento artistico del Surrealismo. Il filosofo Byung-Chul Han e nello specifico il libro Elogio della terra è fonte d’ispirazione per l’artista aretina che condivide il messaggio dell’autore coreano in cui il rapporto con la natura è la dimensione alternativa in cui rigenerarsi da una società che non prende coscienza del tempo e della caducità degli esseri viventi.

Nelle tele Frontiere, Luci e Arezzo sotto le stelle danzanti ci pervade la sensazione del silenzio e dell’attesa, come se fossimo in procinto di un evento in cui il cosmo si sveli, delicata allusione alle opere poetiche del Simbolismo. Anche nel dipinto Seguire il percorso si è portati a scoprire una realtà nascosta oltre a quella che vediamo, come la farfalla che segue l’entità luminosa in cerca di una via, nell’oscurità di una “foresta di funghi”, elementi da sempre associati alla magia e alla conoscenza segreta.

Sabrina Livi vive ad Arezzo dove svolge la professione di pittrice. La famiglia le trasmette l’amore per la musica e la pittura. Fin da giovane si dedica all’arte frequentando corsi di modellazione e decorazione della ceramica e nel 1988 quelli di disegno presso la Scuola di Nudo dell'Accademia di belle arti di Firenze.

L’artista considera l’arte come esperienza totalizzante e la sua voglia di condivisione e valorizzazione del proprio territorio la porta a dar vita nel 2001, insieme ad altri pittori e musicisti, all’associazione La bottega delle arti, dedita all’organizzazione e promozione di mostre, concerti, spettacoli teatrali, concorsi e incontri di arteterapia.

Dagli anni Novanta espone con personali e collettive apprezzate da pubblico e critica. Tra le personali ricordiamo la mostra Armonie presso ARC10 ad Arezzo del febbraio 2022, Infiniti orizzonti nella saletta Expò di Anghiari nel 2019, Al di là del cielo nel 2018 alla Galleria Villicana ad Arezzo e Dialogando con la luna nell’Auditorium al duomo di Firenze sempre nello stesso anno.