REDAZIONE AREZZO

Due attori in scena per la Commedia degli errori di Shakespeare

Daniele Marmi e Alessandro Marini con la regia di Eugenio Allegri al teatro Virginian di via de Redi ad Arezzo lunedì 2 marzo. Prova d'attore per una riscrittura moderna

La commedia degli errori con Marmi e Marini

Arezzo 2 marzo 2020- Fa tappa nella sua Arezzo “La commedia degli errori”, la produzione della Filostoccola e compagnia Lombardi-Tiezzi, di e con Daniele Marmi e Alessandro Marini, regia di Eugenio Allegri. Una delle commedie più divertenti di Shakespeare, racconta la storia di due coppie di gemelli identici, separati da un naufragio in tenera età. La vicenda si apre quando Antifolo di Siracusa e il suo servo Dromio, alla ricerca dei fratelli smarriti, arrivano ad Efeso, ignari del fatto che proprio lì vivono i loro gemelli, Antifolo e Dromio di Efeso.  Dallo scambio delle identità nasce una serie di incidenti, baruffe, seduzioni incestuose, arresti, presunti tradimenti e furti, in un inarrestabile vortice comico dove due soli attori interpretano tutti i personaggi della commedia. 

La commedia degli errori è il primo lavoro in proprio di Marmi e Marini che, dicono, sono stati stregati, come i protagonisti Antifolo e Dromio, dalla mirabolante favola scenica di William Shakespeare, intuendone, oltre al già noto potenziale comico, la straordinaria attualità. La perdita dell’identità, il tema classico del doppio rivisitato con sensibilità moderna, la ricerca dell’altro come metà perduta, l’inquietudine e la malinconia che inaspettatamente contaminano la comicità del testo, sono i principali motivi di interesse in quest’opera. E proprio dall’approfondimento di questi motivi nasce l’idea di mettere in scena lo spettacolo con due soli attori: per giocare con lo sfrenato meccanismo drammaturgico degli equivoci e perché alle peripezie dei protagonisti della commedia, si affianchi la storia di due amici che trovano nel teatro il punto di incontro più alto. “La perdita di identità - spiegano attori e regista -  è allegoria di un essere umano sempre più straniato da sé e dagli altri, che corre contro il tempo ed è posseduto dall’errore. Agli occhi dello spettatore contemporaneo, poi, l’esasperazione tragicomica dello scambio di persona e del tema del doppio non può che riportare alla mente le atmosfere inquietanti di certe opere di Kafka o del teatro di Pirandello. Ma c’è di più. La ricerca dell’altro,  vero motore dell’azione, da cui scaturiscono gli errori,  può leggersi oggi come angosciosa ricerca di se stessi, attraversamento di un tunnel. La fine di un incubo. Il superamento della crisi.