SILVIA BARDI
Cosa Fare

De Giovanni e i segreti dell'ultimo libro sui Bastardi di Pizzofalcone ispirato a Guerrina

Strapiena la sala della libreria Feltrinelli. Il commovente abbraccio con il fratello dell'editor Severino Cesari. Annunciata la fine della serie del commissario Ricciardi.

De Giovanni

Arezzo 2 marzo 2019 - La sua voce esprime tutta la sua napolitanità, città a cui Maurizio De Giovanni, il “padre” letterario dei Bastardi di Pizzofalcone, dei commissari Lojacono e Ricciardi e della “giustiziera” Sara dichiara eterno amore: “Se non vivessi a Napoli non scriverei nemmeno una parola”. Lo scrittore venuto ad Arezzo ospite del Passioni Festival di Marco Meacci e Mattia Cialini, che ha riempito la Feltrinelli anche nei posti in piedi, ha dichiarato amore anche per la nostra città in cui potrebbe mettere radici perché qui abita il fratello del suo editor Severino Cesari prematuramente scomparso “E’ stato il più grande editor di questo paese a cui io devo tutto compresi i miei personaggi, senza di lui non esisterebbero” parole suggellate da un lungo abbraccio col fratello di Cesari. Ma ad Arezzo in qualche modo si è ispirato per il suo ultimo noir “Vuoto” dedicato alle donne scomparse il cui vuoto, appunto, ha portato al racconto delle loro storie a cominciare dal caso di Guerrina.

Una lunga chiacchierata, fra riflessioni e aneddoti e un elogio alla scrittura noir italiana “tradotta in tutto il mondo” per uno scrittore amato dal suo pubblico che lo minaccia se fa morire un personaggio o se smette di scriverne, come succederà a giugno quando uscirà l’ultimo libro su Ricciardi “Mi arrivano messaggi minacciosi da una che si firma Misery”. Così come per le puntate della fiction Rai “Mi ha chiamato mia mamma nel cuore della notte prima dell’ultima puntata dei Bastardi di Pizzofalcone dicendomi che dopo le dodici ore di travaglio per partorirmi aveva il diritto di sapere”. Un ritratto d’artista “quando scrivo per sei mesi vado in immersione, mi chiudo nello studio, in tuta, mi lavo poco, mangio a ore strane, non mi fermo, vado dalla prima pagina all’ultima e non torno mai indietro”. Una fortuna editoriale la sua, ex funzionario banca e scrittore da soli dieci anni con 24 romanzi pubblicati per le grandi case editrici, sette raccolte di racconti, due graphic nel per la Bonelli, altri due libri in uscita e i diritti d’autore dei sui romanzi regalati alla Grecia: “Tutti noi abbiamo un debito culturale nei loro confronti”.