
teatro
Arezzo, 19 marzo 2019 - Su il sipario su una settimana a teatro, tra grandi classici come Pirandello e spettacoli che portano in scena attori amati dal grande pubblico come Antonello Fassari. Il piacere dell’onestà sarà al Teatro Signorelli di Cortona giovedì 21 marzo alle 21.15. Uno spettacolo di Luigi Pirandello per la regia di Alessandro Averone, con lo stesso Averone, Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro. Il piacere dell’onestà è uno dei testi più grotteschi di Pirandello, nel quale con straordinaria maestria, attraverso il meccanismo del paradosso, l’autore mette in risalto le tematiche che gli sono care. La trama è nota: Angelo Baldovino, malvisto dalla società in cui vive a causa del suo passato costellato di imbrogli dovuti al vizio del gioco, su invito di un vecchio compagno di scuola, accetta di unirsi in matrimonio ad Agata, una giovane donna che aspetta un bambino da un nobile ammogliato, il marchese Fabio Colli. Un matrimonio, insomma, che deve creare l’apparenza della rispettabilità ed evitare lo scandalo. Con la consueta causticità e maestria delle dinamiche teatrali Pirandello ci accompagna all’interno di un salotto borghese, luogo principe dell’ipocrisia e dell’immagine, e ci mostra con un limpido paradosso la drammatica e ridicola difficoltà di essere radicalmente e compiutamente se stessi.
Antonello Fassari porterà Che amarezza al Teatro Verdi di Monte San Savino venerdì 22 marzo alle 21.15. Antonello Fassari nella serie “I Cesaroni” ha interpretato il personaggio di Cesare, un uomo semplice, che non trova espressione migliore per manifestare il suo sdegno se non quella di: “Che Amarezza”. Cesare è un eroe comico in un mondo tragico. Appartiene al tempo, come l’amarezza fa parte di tutti noi. D’altronde l’amaritia, termine nato nel periodo tardo latino, è un ingrediente ormai alla base di ogni pasto quotidiano. Nel tentativo di indagare i motivi che rendono l’uomo contemporaneo così amareggiato è nato uno spettacolo che lascia allo spettatore come unica via di fuga per sfuggire ai dispiaceri della vita, quella di sorriderci su. Un viaggio personalissimo a tappe: dal mito di Sisifo, forse primo esemplare maschio di amara condizione umana, proseguendo con la nuova nomenclatura delle divinità dell’Olimpo (le multinazionali) e le nuove figure mitologiche (l’algoritmo), non senza passare attraverso le più banali quotidianità che ci amareggiano l’esistenza; ridendo delle nostre disgrazie e delle nostre prese di coscienza. Perché forse l’unica possibilità che ci rimane è rifugiarsi in quel mondo di finzione a cui appartiene Cesare, cintura nera di amarezza, ma portatore sano di una filosofia di vita degna del migliore discendente della stirpe di Sisifo. Per il teatro ragazzi prosegue poi la rassegna Uomini delle Stelle, al Dovizi di Bibbiena. Ultimo spettacolo domenica 24 marzo alle 16,30 con La Grande Sfida tra il riccio e la lepre. Teatro Glug con Enzo Cozzolino e la regia di Matthias Träger, porta sul palco le musiche di Peter Malmsjo. Uno spettacolo con un burattinaio, 6 pupazzi, una fisarmonica, colori e tanta musica tratto dalla famosa fiaba dei fratelli Grimm