Trasferimento De Falco, esplode il caso; la Marina: "Normale avvicendamento"; lui: "Lascio le stellette"; ed è bufera

L'hashtag #defalco è rimasto tra i top trend nel pomeriggio di giovedì. Tutti parlano del comandante che intimò a Schettino di tornare a bordo della nave nella notte della tragedia della Concordia A PROCESSO TESTIMONIA DE FALCO / LA TELEFONATA TRA DE FALCO E SCHETTINO

Il comandante De Falco

Il comandante De Falco

Livorno, 26 settembre 2014 - Gregorio De Falco, l'uomo del "vada a bordo cazzo" a Schettino è stato rimosso dal suo incarico. L'ex comandante invece presenzia a incontri organizzati da professori universitari. E la questione della rimozione infiamma l'opinione pubblica. Tanto che a un certo punto del pomeriggio di giovedì l'hashtag #defalco era diventato secondo tra i top trend di Twitter. Una vicenda senza esclusione di colpi, con lo stesso De Falco che contesta le decisioni della Marina Militare e il procuratore di Grosseto Verusio, che si occupa del caso Concordia, che tuona contro la decisione della stessa Marina dando tutto il suo appoggio allo stesso comandante. Insomma, un tema che fa discutere. Dal canto suo la Marina Militare replica: si tratta di un normale avvicendamento, altri potranno fare esperienze che De Falco ha fatto fin qui mentre il comandante potrà ambire a scatti di carriera. 

SUL CASO UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - La decisione è quella di trasferire De Falco all'Ufficio Studi della Direzione marittima di Livorno, dove fino ad ora era caposervizio operazioni. Decisione che ha gia' portato ad un'interrogazione da parte del Pd, mentre Fdi, Fi e la Lega parlano di scelta "vergognosa" e "inaccettabile". E il suo 'rammarico' l'ha ribadito anche oggi, dopo aver letto i giornali: ""Le interrogazioni parlamentari che mi sostengono sono per me inaspettate ma vanno nella giusta direzione di fare chiarezza su questa vicenda - dice - Quello che mi e' capitato mi amareggia ed e' l'ultimo tassello di un percorso che parte da lontano e che riguarda tutta la sezione operativa che dopo la notte della Concordia e' stata tenuta costantemente ai margini di qualunque ricorrenza o celebrazione".

IL PROCURATORE VERUSIO VICINO A DE FALCO - "Sono sconcertato. Credo che tutto il paese, comprese le alte gerarchie militari, debbano molto a Gregorio De Falco. E' un ufficiale che non si merita questo trattamento. Questo e' un paese che non si aggiustera' mai. Permette a Francesco Schettino di andare al mare, alle feste e a tenere lezioni universitarie e rimuove un ufficiale come De Falco". Lo ha detto il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio. "Ci siamo sentiti e gli ho espresso tutta la solidarieta' della procura grossetana".

DE FALCO: "POTREI LASCIARE LE STELLETTE" - "Le interrogazioni parlamentari che mi sostengono sono per me inaspettate ma vanno nella giusta direzione di fare chiarezza su questa vicenda - dice - Quello che mi e' capitato mi amareggia ed e' l'ultimo tassello di un percorso che parte da lontano e che riguarda tutta la sezione operativa che dopo la notte della Concordia e' stata tenuta costantemente ai margini di qualunque ricorrenza o celebrazione". In questo momento, prosegue, "sto valutando tutto, compreso abbandonare le stellette anche se per me sarebbe un fallimento di vita. Del resto, a 50 anni non capisco perche' si toglie un ufficiale con la mia esperienza dai ruoli operativi per destinarlo a un altro incarico. Era cosi' necessario per una figura come la mia un ulteriore iter formativo?".

LA RISPOSTA DELLA MARINA - Domande alle quali il Comando generale risponde con una lunga nota sulla base della "elementare e trasparente rappresentazione dei fatti, scevra da dietrologie e complottismi". E allora, sostiene la Guardia Costiera, De Falco non e' stato certo spostato perche' troppo 'ingombrante' dopo la notte della Concordia. Piuttosto, "il cambio di incarico rientra nelle ordinarie dinamiche di impiego degli Ufficiali delle Capitanerie di Porto e risponde, in primo luogo, alla migliore organizzazione funzionale proprio di quella Direzione Marittima". Si tratta dunque di un "normale avvicendamento, comune a tutti coloro i quali, come il Comandante De Falco, hanno assolto ai propri obblighi di comando ed aspirano, poi, all'avanzamento al grado superiore" Far permanere "sine die il comandante De Falco nell'attuale posizione - sostiene in sostanza la Guardia Costiera - impedirebbe ai suoi stessi colleghi di maturare le stesse esperienze e, soprattutto, le stesse condizioni giuridiche, per poter essere promossi". Alla domanda che tutti si pongono, perche' non un incarico operativo, le Capitanerie rispondono cosi': "Il nuovo incarico riservato a De Falco gli consentira' di evidenziare, ancora una volta, le proprie qualita' nello svolgimento dei compiti di controllo di gestione, di addetto alle relazioni esterne e di assistente del Direttore marittimo. Ed e' proprio in considerazione delle pregresse e specifiche esperienze maturate dal Comandante De Falco, che si e' ritenuto di farlo permanere nella sede di Livorno (da lui stesso richiesta), anche per il contributo che egli sapra' senz'altro fornire a supporto dell'attivita' giudiziaria ed amministrativa relativa alla sciagura della Concordia".