Pisa, il tributo dell'Arena per Lisuzzo

Lunedì sera, prima di Pisa-Cuneo, ''Il Sindaco'', che alcune settimane fa ha annunciato la decisione di appendere gli scarpini al chiodo, entrerà in campo per ricevere l'abbraccio della tifoseria nerazzurra

Andrea Lisuzzo

Andrea Lisuzzo

Pisa, 16 settembre 2018 - Da Lisuzzo a Moscardelli. Da una delle bandiere del recentissimo passato, fra le più amate dalla tifoseria nerazzurra, al capitano e all'idolo di oggi in un un passaggio del testimone neppure troppo ideale e metaforico. Perché lunedi sera, poco prima del fischio d'inizio della prima di campionato contro il Cuneo, Andrea Lisuzzo sarà di nuovo in campo: stavolta in borghese, o al massimo con la tenuta da allenatore delle giovanili, la sua nuova vita da quando, alcune settimane fa, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo con un anno d'anticipo rispetto quanto meno alle sue intenzioni per intraprendere la carriera di tecnico delle giovanili (adesso allena i Giovanissimi del Pisa)i. Lì in quel catino che per tante volte è stato il “suo” stadio: 122 partite con il Pisa fra promozioni (una), retrocessioni (una), quasi fallimenti e rinascite. Sempre da protagonista.

A accoglierlo ci sarà il presidente Giuseppe Corrado e, soprattutto, il calore dell'Arena. Un tributo per il “Sindaco”: lo avevano quasi invocato quest'estate decine di tifosi una volta appresa la decisione di chiudere con il calcio giocato. E così sarà: lunedi sera, prima del fischio d'inizio, lo stadio sarà tutto per lui, per «Andrea Lisuzzo, il numero 4, il ragazzo di Palermo, quello senza capelli, che si riconosceva dalla maglia diversa, perché sempre zuppa e bagnata di sudore» come ha scritto nella struggente lettera con cui ha dato addio al calcio giocato. Arrivò nell'estate del 2014 dalla serie B (giocava nello Spezia), uno dei colpi di mercato più importanti dell'ultimo Pisa di Battini. Ed è stato uno dei pochi a rimanere anche dopo quella fallimentare stagione: è andato in ritiro a Bientina e ha accettato senza battere ciglio le contestazioni. Ma poi, partita dopo partita, ha conquistato tutti. Magari non è stato amore a prima vista, ma di sicuro è amore vero. «Mi chiamano ancora “Il Sindaco” come a Novara, mi rispettano per quello che sono: vero, sincero, tosto, ma buono. Quattro presidenti diversi, otto allenatori e non so quanti compagni in solo quattro anni testimoniano le difficoltà incontrate, ma Pisa è affascinante proprio per questo, perché a Pisa e nel Pisa sono tutti al loro modo eccezionali». Così scriveva Andrea Lisuzzo nel luglio scorso. Lunedì la risposta dell'Arena.