Bollani suona con i giovani al Teatro Goldoni

Sabato l’evento clou del “Livorno Music Festival”

Stefano Bollani, un verio e proprio genio della musica

Stefano Bollani, un verio e proprio genio della musica

Livorno, 31 agosto 2016 – Una videoconferenza con uno dei più grandi geni della musica. Il Comune di Livorno ha scelto per la prima volta questa moderna tecnologia per presentare l’evento clou del Livorno Music Festival 2016, quello di sabato 3 settembre al Teatro Goldoni in cui Stefano Bollani suonerà con i giovani talenti del festival. Oltre al sindaco Filippo Nogarin, all’assessore alla cultura Francesco Belais, al direttore artistico del festival Vittorio Ceccanti, al direttore generale della Fondazione Goldoni Marco Leone e al presidente della Fondazione Livorno Arte e Cultura, in collegamento skype c’era il geniale artista Stefano Bollani. Ad aprire le danze è stato il sindaco Filippo Nogarin, che ha ricordato la genialità del grande Bollani. “Un artista di grande spessore – ha detto – capace di spaziare nei campi più disparati della musica, dal classico al jazz all’etno. Una musica prodigiosa e multietnica che si inserisce nello spirito multirazziale della nostra città”. Nogarin ha quindi colto l’occasione per ricordare ancora una volta l’importanza che il Livorno Music Festival riveste per la città tanto da essere annoverato, dal prossimo anno, tra i principali appuntamenti in uno specifico pacchetto eventi dell’Estate Livornese.

La musica come enorme gioco da re-inventare in continuazione, da solo o con i compari più diversi: lo afferma Stefano Bollani, parlando di sé e del suo lavoro; i “compari” sono realtà come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’Orchestre National de Paris, dove si è fatto prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding, Zubin Mehta, Anthony Pappano, o grandi artisti con cui ha improvvisato come il suo nobile mentore Enrico Rava, Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda, Sol Gabetta. Se è vero che Bollani sale sul palco per imparare ogni sera qualcosa (“perché è più conveniente che pagare uno psicanalista”, dice), il concerto in programma sabato 3 settembre alle 21 al Teatro Goldoni di Livorno, si preannuncia davvero speciale: per la prima volta il grande pianista suonerà con giovani talenti italiani e stranieri di età compresa tra i 16 e 25 anni, che in questi giorni hanno seguito ed animato il “Livorno Music Festival”, la manifestazione giunta alla sesta edizione organizzata da “Amici della Musica di Livorno” in compartecipazione con Comune di Livorno ed in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni. Sarà un incontro ed uno scambio continuo, dalla musica classica alla più pura improvvisazione, da Bach a Duke Ellington, passando da autori quali Brahms e Debussy fino alla Zingaresca di Sarasate e l’intenso e struggente tango Oblivion di Piazzolla. Musica di qualsiasi epoca, stile e genere: Bollani cerca stimoli ovunque, in tutta la musica del passato ma soprattutto esplora il presente, l’attimo: ecco che con violinisti, violisti, violoncellisti, contrabbassisti, pianisti, flautisti e clarinettisti, interpreterà brani del repertorio classico ma anche jazzistico. “D’altra parte – ricorda Vittorio Ceccanti, direttore artistico del Livorno Music Festival – Bollani parallelamente agli studi jazzistici ha completato gli studi di pianoforte classico al Conservatorio Cherubini di Firenze dove è stato anche mio compagno di classe al liceo musicale, che in quegli anni esisteva ancora, e dove abbiamo anche suonato insieme in numerose occasioni. Tra le altre, ricordo in particolare quando feci un’audizione al Teatro Comunale di Firenze per Zubin Metha, per il quale eseguii un Concerto di Saint-Saëns e Stefano fu felicissimo di accompagnarmi al pianoforte, facendomi scherzi con improvvisazioni sue, giocando con la partitura durante le prove che facevamo per prepararci, ricordo che ci divertivamo come pazzi”. Un divertimento che certo proseguirà sabato al Teatro Goldoni, con un orario di inizio spostato alle 21 (anziché 18 come inizialmente previsto) proprio per permettere a più persone possibili di esserci e godere insieme a Bollani ed i giovani esecutori della ricchezza e varietà della musica.

Al fianco di Bollani, dunque, vedremo tanti giovani: Caterina Salizzato (violoncello), Quarta suite di Bach per violoncello; Fabio Capriotti (piano), “Apanhei -te, Cavaquinho” e “tico tico no fuba’” (versione Bollani carioca); Stefano Puggillo (flauto), Sonata per flauto e pianoforte di Francis Poulenc; Ester Bitossi (clarinetto), Primo Mov. del 2° concerto in Mib per clarinetto e orchestra di Carl Maria Von Weber; Elena Veronesi (clarinetto), Rapsodia di Debussy; Letizia Carrasso (violino), primo tempo del concerto n.3 di Saint Saens per violino e orchestra; Nicolò Ballista (contrabbasso), Caravan di Duke Ellington; Claudio Panariello (composizione – pianoforte), proprio pezzo pianistico; Irene Moncini (violino), Salut d’Amour di Edward Elgar; Elena Ceccato (viola), Romanze Max Bruch opus 85; Clara Riccucci (clarinetto), I concerto di Weber – primo movimento; Nicola Di Benedetto (violino), Ciarda di Monti o la Zingaresca di Pablo de Sarasate; Luisa Dainelli (violoncello), Elegia per violoncello di Faurè; Claudio Laucci (piano), The girl from Ipanema di Jobim; Davide Dalpiaz (violino), Seconda di Brahms; Viola Lenzi (piano), V Preludio tratto dal primo libro di Claude Debussy “Le colline d’Anacapri”; Silvia Rizzo (violino), Oblivion di Piazzolla; Massimo Varchione, Oh! Susanna; Ferdinando Vietti (violoncello), “Julie-O”, di Mark Summer; Zhen Xu (violino), Brahms Violin Sonata no.3 op108; Yarince Vicenzo (clarinetto), Sonata di Poulenc per clarinetto e pianoforte.