Morì schiacciato da un pioppo, in quattro rinviati a giudizio

Accusati di omicidio colposo: fra questi anche Raffaelli e Allegretti

La bicicletta schiacciata da un pioppo in via Zara

La bicicletta schiacciata da un pioppo in via Zara

Viareggio, 18 aprile 2015 - Bernardo Piccinelli era un pensionato di 84 anni, con una grande passione per i funghi e la pineta. «La conosceva come le sue tasche» ricordano ancora i suoi amici a tre anni dalla tragica scomparsa, morto sotto il peso di un pioppo che improvvisamente era piombato sulla pista ciclabile di via Zara. Una morte incredibile per la quale - per la Procura di Lucca - sono responsabili (accusati di omicidio colposo) due dirigenti del comune di Viareggio e anche due dipendenti del verde pubblico. Il giudice per l’udienza preliminare Riccardo Nerucci ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero Elena Leone a carico dei dirigenti Riccardo Raffaelli - che tre anni fa era responsabile dell’ufficio “gestione del territorio” - e Franco Allegretti; a giudizio anche i dipendenti dell’ufficio comunale del Verde pubblico, Luigi Gazzentini e Marta Gentili. Raffaelli è tutelato dall’avvocato Enrico Marzaduri; Allegretti da Ezio Menzione; Gentili da Emilio Soppelsa e Gazzentini da Filippo Tacchi.

Nel corso dell’udienza preliminare, il giudice ha prosciolto dalle accusa Giovanni Mugnani (anche lui del settore del verde pubblico) e il giardiniere comunale Mario Brillante. L’inizio del processo è fissato per il prossimo 5 giugno. «Sapremo dimostrare l’insussistenza delle accuse» hanno detto in coro i legali degli imputati. L’inchiesta per la choccante morte del pensionato viareggino (originario della provincia di Perugia) era nata nelle ore immediatemente successive alla tragedia: la Procura aveva iscritto sul registro degli indagati anche altre persone che avevano avuto responsabilità negli uffici comunali. Poi la loro posizione è stata archiviata. Per l’accusa, i due dirigenti - al vertice della catena di comando - non avrebbero valutato in maniera corretta e responsabile il fatto che nella vasta pineta c’erano piante malate. Insomma, la carenza di controlli da parte del Comune che poi si sarebbero rivelati fondamentali quel maledetto giorno quando il pioppo si schiantò all’improvviso centrando il pensionato che stava rientrando verso casa al quartiere Marco Polo.

Una morte che creò grande emozione in una città dove gli alberi, i pini e i pioppi, sono una costante in tutte le zone verdi che l’hanno fatta conoscere in mezzo mondo. «Quella morte poteva e doveva essere evitata» è la convinzione della Procura. Il processo si preannuncia quindi all’insegna del braccio di ferro visto che i legali degli imputati vogliono dimostrare la loro estraneità al fatto contestato. La caduta dell’albero sarebbe stata solo una maledetta fatalità.

Giovanni Lorenzini