Processo per il delitto di via Battisti. Romanini: "Io sono molto sereno, saprò dimostrare la mia innocenza"

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I sopralluoghi sul luogo del delitto

I sopralluoghi sul luogo del delitto

Camaiore, 7 ottobre 2015 - Sono annunciati oltre cento testi nel processo per l’omicidio di Stefano Romanini che si è aperto in Corte di Assise (presidente Valentino Pezzuti, giudice a latere Stefano Billet, oltre alla giuria popolare di nuova nomina) e che vede sul banco degli imputati Roberto Romanini, cugino della vittima: per il pm Fabio Origlio, Roberto Romanini è il mandante dell’omicidio avvenuto l’8 febbraio 2011 in via Battisti, davanti alla casa della vittima. Per il momento non si conosce l’identità del killer. «Io sono molto sereno – ha detto Roberto Romanini al termine dell’udienza, mentre abbracciava il figlio Emanuele –: non ho fatto niente. E sarò in grado di dimostrarlo». Un’udienza senza acuti, solo programmatica nel corso della quale è stato definito il calendario delle udienze. Ma non è semmai mancato il fuoriprogramma (relativo ad un altro processo) comunicato a Roberto Romanini dai suoi legali, Marco Taddei e Elena Libone: i giudici hanno infatti la richiesta di poter far ritornare in Toscana Roberto Romanini che per l’effetto della condanna – in primo grado – per il caso Della Valle (sequestro di persona e estorsione: condanna a 16 anni e 9 mesi di reclusione). Fino a ieri Roberto Romanini era «ospite» in una casa di Vezzano Ligure; dai prossimi giorni potrà tornare nel comune di Camaiore. Non nel capoluogo, ma a Lido di Camaiore.

Il processo si è aperto con i familiari – la moglie, le due figlie oltre fratelli e sorelle – della vittima (assistiti dall’avvocato Pardo Cellini) che si sono cosituiti parte civile. L’ammissione dei testi ma anche lo sbobinamento di una serie di intercettazioni telefoniche sono stati altri piccoli passi verso la «vera» apertura del dibattimento. Il presidente del collegio giudicante ha dato l’impressione di voler forzare i tempi per arrivare in tempi ragionevoli alla sentenza di primo grado.  In questa ottica sono state fissate già otto udienze, compatibili con gli impegni d’istituto del pubblico ministero Fabio Origlio che ha seguito la delicata fase istruttoria fin dal primo momento, caratterizzata anche da clamorose appendici che hanno interessato alcuni appartenenti dell’Arma della stazione di Camaiore. Ma torniamo al calendario: si parte – con i primi 15 testi dell’accusa – il 3 novembre alle 9. Le altre udienze sono fissate per il 24 novembre, il 22 dicembre, 19 e 26 gennaio, 2, 9 e 16 febbraio. Saranno sufficienti per arrivare alla sentenza? Difficile ma non impossibile.

G.L.