Maxifurto alla Versiliana, poi il bottino viene restituito

Qualcuno ha rubato dei preziosi macchinari scenici

La Versiliana (foto Umicini)

La Versiliana (foto Umicini)

Viareggio, 20 maggio 2015 - Lo staff della Versiliana ha ritirato la denuncia dai carabinieri pochi giorni fa, tirando un sospiro di sollievo per una vicenda che quasi nessuno conosce e che ha rischiato di costringere la Fondazione a fare i salti mortali per far partire il prossimo Festival. Qualche mese fa ignoti avevano infatti compiuto un furto clamoroso all’interno del parco, portandosi via dal teatro all’aperto otto «americane», dispositivi che vengono utilizzati nell’allestimento scenico e che consentono di sollevare l’impianto delle luci. Macchinari che complessivamente avevano un valore di 8mila euro, tant’è che la Fondazione la Versiliana era già pronta a noleggiarne di nuovi non potendo, al momento, acquistarli. Ma nei giorni scorsi, forse grazie al tam-tam, le «americane» sono ricomparse nella stessa misteriosa maniera in cui erano sparite.

La brutta sorpresa risale a fine novembre, quando il personale della Versiliana si era accorto che qualcuno aveva forzato la porta del magazzino trafugando gli otto motori, acquistati nel 2009. La Fondazione ha subito denunciato il caso ai carabinieri, attivandosi con le ditte del territorio per spargere la voce. I sospetti sono caduti infatti su uno o più tecnici che avevano lavorato in Versiliana, da cui l’idea di metterli in guardia dai rischi di un furto simile. Le «americane» sono dotate di un numero di matricola, ben visibile sull’etichetta, in quanto ogni anno sono soggetti a revisione. Di conseguenza senza l’apposita attivazione non possono essere utilizzate. Questo dettaglio deve essere quindi arrivato, in qualche modo, all’orecchio del responsabile del furto. Sentendosi in trappola ha deciso di riportare i macchinari accanto agli uffici lato viale Morin, scrivendo il classico lieto fine: la Fondazione la Versiliana ha ritirato la denuncia e potrà risparmiare un po’ di soldi per il prossimo Festival, non essendoci più la necessità di ricorrere a nuove attrezzature.

Daniele Masseglia