Teo in coma sta lottando per la vita e la città al completo fa il tifo per lui

Gli amici al fianco del venticinquenne vittima di un incidente stradale

Teodoro Corrieri

Teodoro Corrieri

Viareggio, 12 dicembre 2017 - «FORZA TEO». Un incoraggiamento, un grido, una preghiera. Una speranza. Un messaggio intangibile e tuttavia così concreto da essere viscerale, che erompe dagli antri più reconditi e più primitivi di anime che no, non possono accettarlo. Teo deve farcela. Teo deve tornare alla vita e alla spensieratezza dei suoi 25 anni. «Forza Teo». C’è un’intera città che lo aspetta a braccia aperte, che non vuole vedere altro che il suo sorriso da piacione mentre si passa la mano tra i capelli, un po’ Jim Carrey un po’ Marlon Brando, ma sempre con quell’aria un po’ gigiona di chi ha la saggezza di non prendersi mai troppo sul serio.

TEODORO CORRIERI, il ragazzo di Viareggio che insieme ad un amico è rimasto coinvolto in un brutto incidente nella notte tra sabato e domenica alla rotonda della Cittadella, è sempre ricoverato a Livorno, dove si trova in stato di coma. La prognosi rimane riservata. Il trauma cranico che ha riportato nell’impatto, quando l’auto dove viaggiava sul sedile del passeggero si è cappottata, è stato giudicato «importante», ma dal reparto di neurochirurgia della struttura labronica emerge un «cauto ottimismo». E anche da chi gli è vicino in questi momenti trapela che qualche piccolo segno di miglioramento c’è stato.

E MENTRE Teo combatte la sua battaglia, i suoi tantissimi amici e conoscenti hanno voluto schierarsi simbolicamente al suo fianco. A partire dai tifosi del Viareggio, che domenica al ‘Buon Riposo’ di Seravezza hanno scandito tutta la loro speranza in uno striscione: «Forza Teo». Due parole che rimbalzano anche sul profilo Facebook del ragazzo, ieri letteralmente inondato da una marea di messaggi. «Forza Teo», «Non mollare», «Combatti». Teo combatte. Lui sa come si fa. Con la stessa garra che metteva da ragazzino sui campi da calcio con la maglia bianconera del Cgc Viareggio, con la stessa tenacia con cui impugnava la racchetta giocando a tennis, con la stessa abnegazione con cui portava il mento oltre la sbarra. Sa che non può mollare. C’è tutta Viareggio che lo aspetta per tornare a ridere con lui, c’è un cagnolino che abbaia alla porta di camera aspettando una coccola, c’è mamma Brunella che non vede l’ora di riabbracciarlo e c’è babbo Ulderigo che vuole strizzargli l’occhio. Insieme agli amici, tutti in attesa di vederlo apparire all’orizzonte, con quella camminata saltellata, inconfondibile. «Forza Teo».