Abusivi, i veri padroni dell’estate: ora vendono pure snack e bibite

In spiaggia spuntano i vu’cumpra dell’alimentare. «Che vergogna»

Il venditore con la borsa frigo serve i turisti sulla battigia e poi al bagno

Il venditore con la borsa frigo serve i turisti sulla battigia e poi al bagno

Viareggio, 25 luglio 2016 - GIRANO con borse frigo e contenitori in polistirolo e vendono acqua, bibite fredde. E tra gli abusivi c’è anche chi è accessoriato di teiera e servizio di tazzine, rigorosamente in plastica. Non mancano piatti e panini pronti sotto gli ombrelloni o lungo la battigia. Alla faccia delle norme sulla tracciabilità degli alimenti e del rispetto delle condizioni igieniche.

Sono loro, i nuovi «chef a domicilio», l’ultima frontiera dell’illegalità. Così dopo l’invasione delle borse tarocco prima, pupazzotti, asticelle per selfie e chi più ne ha più ne metta dopo, i venditori abusivi stanno entrando con prepotenza nel settore dell’alimentare, mettendo in ginocchio bar, bagni, piccoli ristoranti, già messi a dura prova dalla congiuntura economica ancora non del tutto favorevole. Li trovi ovunque e a tutte le ore del giorno, con più frequenza a quella di pranzo. Fanno su e giù dal molo fino a Lido di Camaiore, fermano i turisti in riva al mare, si avvicinano con più discrezione a quelli sotto l’ombrellone.

Qualcuno è più prudente, altri smerciano alla luce del sole, senza troppo mistero. «Bibite fredde, acqua gassata, birra» chiedono ai turisti alle prese con la tintarella. «Only 50 centesimi» per una bottiglietta da mezzo litro, «un euro» per la coca cola e il tè. E c’è pure chi fa di peggio: chi gira col blocchetto delle ordinazioni e torna col piatto pronto e servito. E’ l’immagine del declino, e con la ‘d’ maiuscola, di una concorrenza sleale e spietata contro chi tutti i giorni si spezza in due per pagare tasse, occupazione e far quadrare i conti a fine a mese.

UN PROBLEMA che nonostante l’impegno delle amministrazioni e della stessa prefettura – ricordiamo che solo due settimane fa promise più attenzione per le spiagge della Versilia, buttando nero su bianco anche un protocollo anti contraffazione poi condiviso dai vari sindaci del territorio e dalle associazioni di categoria – continua a dare filo da torcere. All’inizio del mese lo stesso Massimo Mallegni, il primo cittadino di Pietrasanta, non ci ha pensato nemmeno per un istante e dietro la richiesta di aiuto di alcuni balneari, si è precipitato là dove gli avevano detto, così come si trovava, in tenuta da mare, pantaloncino corto e scarpe da tennis: «Lo sapete che non ci potete stare qui?», ha detto agli abusivi che avevano dato vita a un vero e proprio bazar. Mentre Giovannino Baratta del Bagno Alex di Forte dei Marmi ha dovuto ingaggiare un sorvegliante per un’attività di contrasto passivo al fenomeno dell’abusivismo commerciale e artigianale.