Prelievo di organi su una donatrice in arresto cardiaco

E’ il primo intervento del genere eseguito all’ospedale di Perugia

L’INTERVENTO Medici e infermieri hanno così permesso di tenere in vita gli organi donati

L’INTERVENTO Medici e infermieri hanno così permesso di tenere in vita gli organi donati

Perugia, 11 febbraio 2016 - ESEGUITO per la prima volta all’ospedale di Perugia un prelievo di organi su una donatrice in arresto cardiaco. Medici e infermieri hanno così permesso di tenere in vita gli organi donati. L’intervento ha riguardato una donna di 53 anni morta nell’Unità di terapia intensiva cardiologica. Sono quindi intervenuti - riferisce l’ufficio stmpa dell’Azienda ospedaliera - un gruppo dei perfusionisti, coordinato da Patrizia Renna, e la cardio-anestesista Cristina Todisco. La donna era stata infatti tenuta in vita con un apparecchio, chiamato Ecmo, che garantisce la circolazione extracorporea. È stato così possibile mantenere vitali gli organi fino al prelievo. Il Santa Maria della Misericordia sottolinea che si è trattato di un’attività «impegnativa e straordinaria», compiuta per la prima volta all’ospedale di Perugia e «di cui si hanno pochi riscontri a livello nazionale». È stato così possibile il prelievo di reni, fegato e cornee. A conclusione delle attività la responsabile del Centro trapianti Tiziana Garzilli ha parlato di esperienza che «ha confermato come il ‘sistema ospedalè abbia risposto appieno alle esigenze cliniche ed assistenziali anche in questa circostanza speciale». «Un grazie di cuore a tutti - ha aggiunto - e un abbraccio ai familiari della donatrice che hanno tramutato ancora una volta una tragedia in una speranza di vita per tanti pazienti».