Presunto omicidio di Perugia, stupore tra la gente: «Siamo sconvolti»

Commercianti e residente di via Oberdan: «Sembravano amiche...» L'AUTOPSIA CHIARIRA' MOLTI ASPETTI / TROVATA MORTA, ARRESTATA L'AMICA

CENTRO STORICO Via Oberdan, l’ingresso del palazzo dell’omicidio. Sotto negozi eleganti e locali alla moda

CENTRO STORICO Via Oberdan, l’ingresso del palazzo dell’omicidio. Sotto negozi eleganti e locali alla moda

Perugia, 28 maggio 2016- Incredulità e profondo sconcerto. È stata una giornata terribile per la zona di via Oberdan, nel cuore dell’acropoli, travolta improvvisamente da una vicenda che ha scosso tutti: cittadini e commercianti. Saranno le indagini a stabilire con certezza cos’è successo in quella «maledetta» casa, ma nel frattempo la gente del posto si interroga su un delitto che si sarebbe consumato senza che nessuno intorno si accorgesse di nulla.

A metà mattina, però, la stretta via a mattoncini rosa che collega piazza Matteotti al ‘Borgo Bello’ era già piena di poliziotti. Quando la notizia della morte di Daniela ha cominciato a diffondersi, in tanti si sono riversati in strada, allarmati e spaventati, sotto un sole bollente. Tutti in cerca di risposte e con il cuore in gola. Sul luogo del presunto omicidio è andato avanti per ore un lungo e incessante via vai: persone che conoscevano la vittima e semplici curiosi. Dietro l’angolo, il terrore (velato ma presente) di ritrovare la propria città ancora una volta al centro delle peggiori pagine di cronaca nera. Chi conosceva l’anziana donna non riesce davvero a darsi pace. «La incontravo spesso e ogni volta ci scambiavamo un saluto e un sorriso. Era una persona di poche parole», racconta una residente, che con la vittima condivideva la passione per gli animali. «Anch’io – continua – porto i miei cani a passeggiare in centro. Lei faceva lo stesso e ci incontravamo regolarmente. Siamo tutti molto addolorati per quello che è accaduto, è una terribile disgrazia». In tanti parlano di una «donna sfortunata, che nel corso della sua esistenza ha dovuto combattere molte battaglie» e che non è stata risparmiata da una fine tragica e – secondo le prime ricostruzioni degli investigatori – violenta.

«Questa è una zona del tutto tranquilla e sempre piena di gente, di movimento. Non era mai successa una cosa del genere e nessuno poteva immaginare che si sarebbe consumata una simile tragedia», evidenziano in tanti. Nello choc generale non tutti hanno voglia di parlare. C’è infatti chi preferisce restare in disparte, ‘barricato’ dietro le vetrine delle proprie attività e chiuso nel proprio sconcerto.

Chiara Santilli