'Ndrangheta, fermato a Terni il nipote del capo della cosca 'Bellocco'

E’ ritenuto responsabile di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di armi, detenzione e porto abusivo di armi ed altri gravi reati

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Terni, 16 luglio 2014 - Catturato in un albergo di Terni il nipote del capo della cosca “Bellocco” dell’ndrangheta calabrese. Si tratta di un 32enne, O. F. le iniziali del suo nome e del suo cognome, che secondo i carabinieri ha svolto ruoli operativi nelle attività criminose della cosca “Bellocco”, particolarmente attiva nel capoluogo reggino e nel territorio di Rosarno. Il 32enne è stato catturato in un hotel dove si trovava con la moglie e la suocera e sottoposto allo stato di fermo. E’ ritenuto responsabile di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di armi, detenzione e porto abusivo di armi ed altri gravi reati.

Le indagini hanno evidenziato che l’uomo, nipote del capo dell’omonima cosca “Bellocco”, e quindi di sua assoluta fiducia, forniva costante contributo all’attività dell’associazione, eseguendo tutte le disposizioni impartite dal capo-cosca e cooperando con gli altri affiliati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo. Si occupava, in particolare, di reperire le armi (anche da guerra) necessarie alla cosca per compiere le proprie attività delittuose e di occultarle adeguatamente, anche presso la propria abitazione.

L’uomo, come precisato dal Comandante Provinciale colonnello Pierluigi Felli, è stato individuato nell’ambito delle mirate attività di monitoraggio che i Carabinieri svolgono costantemente e con la massima attenzione allo scopo di prevenire ed arginare fenomeni di infiltrazione e radicamento nel territorio di elementi appartenenti ad organizzazioni criminali di stampo mafioso che gravitano nella zona in relazione alla presenza di propri familiari detenuti presso la locale Casa circondariale. La persona sottoposta a fermo, infatti, si trovava a Terni, unitamente ai propri familiari, per fare visita al suocero ristretto in carcere in regime di “alta sorveglianza”, per reati connessi alla sua affiliazione ad associazione per delinquere di stampo mafioso ('ndrangheta)”. Il fermo eseguito a Terni si inquadra in una più vasta operazione condotta dai Carabinieri su tutto il territorio nazionale, nel corso della quale sono stati eseguiti altri 7 provvedimenti di analoga natura nei confronti di altrettanti affiliati alla cosca “Bellocco”.