Perugia, la prima volta di Mattarella: "La forza dell'Italia è nella solidarietà"

Il Presidente della Repubblica alla cerimonia in memoria del colonnello Gildoni. Poi la visita al "Chianelli"

Perugia, il presidente Mattarella al residence "Chianelli" (Crocchioni)

Perugia, il presidente Mattarella al residence "Chianelli" (Crocchioni)

Perugia, 31 marzo 2016 - Una visita, la prima, a Perugia, molto sentita quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, nel presenziare all'inaugurazione della sede del Nucleo carabinieri Tutela del patrimonio Culturale del capoluogo e alla cerimonia di intitolazione della caserma alla memoria del Colonnello Valerio Gildoni, (altotiberino, ucciso nel maggio del 2009 da un anziano che si era barricato armato in casa nel tentativo di indurlo alla ragione) , ha ricordato con i familiari di quest'ultimo di avere vissuto  lo stesso dramma con la morte del fratello. "Con noi _ ha spiegato don Alberto Gildoni, fratello del colonnello ucciso che ha incontrato Mattarella qualche istante prima della cerimonia insieme alla cognata Barbara e alla madre Paola _ il Presidente ha ricordato l'esempio e la generosità di Valerio. Un riconoscimento importante ma anche un dolore che si rinnova. Mattarella ha avuto comunque per noi parole di incoraggiamento".

Il Presidente della Repubblica, si è poi diretto al Residence Chianelli, struttura realizzata dalla onlus Comitato per la Vita daniele Chianelli, che da oltre 25 anni opera per il sostegno dei piccoli malati dell'oncoematologia e in favore della ricerca. Al residence (struttura che ospita gratuitamente i pazienti nel pre e post- ricovero ospedaliero e dove  i piccoli malati possono svolgere attività di musicoterapia, arteterapia, laboratori di cucina, oltre che seguire i propri percorsi didattici nella piccola scuola creata appositamente), è stato accolto da Franco e Luciana Chianellil instancabili motori di un'associazione che realizzato anche il reparto ospedaliero dell'oncoematologia pediatrica, contribuito alla realizzazione del Centro trapianti Andrea Fortunato e al Centro ricerche oncologiche. Dopo aver visitato la struttura, incontrato pazienti impossibilitati a scendere nella sala degli incontro e ascoltato la storia del Chianelli raccontata prima dal fondatore (che con la moglie dopo aver conosciuto la sofferenza della perdita del figlioletto all'età di 7 anni a causa della leucemia hanno dato vita a una straordinaria rete di solidarietà) e poi dai professori Caniglia e Falini, ha deciso di rompere il protocollo per fare un discorso che non era stato previsto.

"La forza dell'Italia _ ha detto il Capo dello Stato _ è sapere unire le energie e impegnarsi nella solidarietà. se qualcuno si chiedesse qual è la forza dell'Italia e quali sono le risorse del nostro Paese avrebbe una risposta proprio qui. Questo residence per i malati e per le loro famiglie è diventato un punto di incontro tra tante energie e risorse, privati, volontari, Asl e università, che insieme danno una risposta globale al malato per superare e curare la malattia . Siamo in un punto di eccellenza delle ricerca e in una frontiere della riposta terapeutica globale. Si tratta di un tale complesso di energie che si coordinano che, come altri nel nostro Paese, va indicato come modello da esportare".

Al Presidente, che era stato accolto da un'inedita esecuzione dell'Inno d'Italia che aveva visto protagonisti alcuni dei piccoli malati ospiti della struttura, è stato poi consegnato da un bambino molto emozionato una quadro colorato realizzato durante i laboratori di arte. Al Capo dello Stato sono stati inoltre consegnati anche due libri realizzati dal Chianelli e dalla rete di volontari oltre che dai piccoli malati e i loro familiari e una lettera del Cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti impossibilitato a essere presente per impegni con il Pontefice in Vaticano.

Un caloroso applauso ha accompagnato poi la partenza del Capo dello Stato che è ripartito intonro alle 12.40.