Rievocazioni, sagre e processioni: "Sindaci, tenete gli occhi aperti"

Maxi-vertice in Prefettura con i 14 Comuni più grandi della provincia

Il questore Francesco Messina e il prefetto Raffaele Cannizzaro

Il questore Francesco Messina e il prefetto Raffaele Cannizzaro

Perugia, 23 giugno 2017  – Sagre, rievocazioni storiche, processioni religiose: il prefetto convoca i sindaci dei Comuni più grandi della Provincia. E dice loro chiaro e tondo una cosa: tenete bene gli occhi aperti. Nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto l’altra mattina in prefettura, Raffaele Cannizzaro, con a fianco il questore Francesco Messina, ha chiamato a rapporto i 14 sindaci (o loro rapresentanti ) dei territori che hanno più di 15 mila abitanti, per illustrare la circolare del Capo della Polizia, Franco Gabrielli.

Prefetto e questore hanno detto chiaramente che la sicurezza dei cittadini durante gli eventi estivi sarà un tema imprescindibile. I fatti internazionali e il recente incidente in piazza San Carlo a Torino hanno fatto stringere ancor più le maglie. E se gli appuntamenti in spazi circoscritti sono i più ‘semplici’ da controllare, ci sono quelli en plen air a destare maggiore preoccupazione e soprattutto maggiore complessità nell’organizzazione. E purtroppo tutto questo non riguarda soltanto grandi manifestazioni, come possono essere Umbria Jazz, Spoleto o la Quintana (già passata), ma anche appuntamenti come rievocazioni storiche, processioni religiose e anche sagre paesane.

Al vertice dell’altro ieri c’erano i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Perugia, Foligno, Città di Castello, Spoleto, Gubbio, Assisi, Bastia Umbria, Corciano, Marisciano, Todi, Umbetide, Castiglione del Lago, Gualdo Tadino. A tutti è stato ribadito quali sono le misure strettissime rispetto a eventi importanti, oltre alle competenze che spettano a Comuni, organizzatori e forze di polizia. Ma il prefetto è stato chiaro anche in merito ad appuntamenti che potrebbero sembrare di minore rilevanza, come sagre o processioni: dovete comunicarci tutto, dal luogo agli eventi previsti, fino al numero di persone che possono partecipare. Insomma, l’Autorità provinciale di pubblica sicurezza deve sapere tutto ciò che accade.

E ai comuni è stato anche ricordato come l’organizzatore deve mettere a disposizione un numero congruo di persone e di misure affinché la manifestazione possa svolgersi in condizioni di sicurezza. Non c’è nessun allarme particolare, è stato ribadito, ma nulla va sottovalutato.

Ai rappresentanti dei territori sono state ribadite la parole di Gabrielli rispetto agli eventi più grandi: «Mai ragioni di ordine pubblico potranno consentire lo svolgimento di manifestazioni che non garantiscano adeguate misure di safety». Sottolineate le differenze di ruoli e responsabilità: il Comune dovrà valutare la «capienza delle aree» delle manifestazioni, individuare gli spazi di soccorso, emettere eventuali provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine. Gli organizzatori (privati) dovranno «regolare e monitorare gli accessi» con «sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi di ingresso, fino all’esaurimento della capacità ricettiva».