Furti, "occhio al web. Con Facebook sanno tutto di noi"

L’Adoc segnala: ‘Mai fornire indicazioni sulle assenze per ferie’

Forze dell’ordine in un’abitazione appena "ripulita" dai ladri

Forze dell’ordine in un’abitazione appena "ripulita" dai ladri

Perugia, 10 agosto 2017 - "Occhio ai ladri vacanzieri. Già, perché quando si pubblicano su Facebook foto di spiagge assolate o sentieri di montagna in tempo reale, bisogna ricordare che si sta dicendo a tutti che in casa vostra non c’è nessuno: questo significa fornire notizie ghiottissime ai topi d’appartamento che ultimamente sono sempre più tecnologici ed abili frequentatori dei social. A loro basta un niente per entrare nel profilo del malcapitato e carpire tutte le informazioni necessarie per mettere a segno il colpo indisturbati». L’avvertimento arriva dal presidente dell’Adoc Angelo Garofalo che, dati alla mano, segnala un’impennata di furti legati al periodo delle ferie. «La nostra associazione – spiega – ha istituito da tempo uno sportello che si chiama ‘Sos vacanze’. Inizialmente ricevevamo telefonate dovute soprattutto ai disservizi dei tour operator. Ora sono sempre più frequenti le segnalazioni di furti avvenuti durante le ferie, puntualmente documentate su Facebook». Garofalo parla di una cinquantina di casi in più all’anno, e invita gli utenti ad un uso più accorto dei social.

I ladri «estivi» però si sono specializzati anche in un’altra formula che sta imperversando soprattutto nelle grandi città. «Spesso – racconta ancora il presidente dell’Adoc – i banditi si appostano negli aeroporti o nelle stazioni ferroviarie. Prendono di mira i bagagli con i cartellini dove sono state registrate le generalità del proprietario, utili per rintracciarlo in caso di smarrimento delle valigie. Ad occhi esperti e abituati basta un niente per leggere quelle informazioni preziose, scoprire l’indirizzo e ripulire l’appartamento con tutta tranquillità, visto che il padrone di casa sta partendo per le ferie.

"Bisogna fare molta attenzione – prosegue Garofalo –. Noi consigliamo di scrivere sulle targhette non più l’indirizzo di casa, ma quello dell’albergo dove si è diretti. La cosa che sorprende è che spesso i nostri utenti, dopo averci segnalato il furto, non vanno a sporgere denuncia. Sono rassegnati – denuncia Adoc – perché pensano che sia una procedura inutile. Invece noi li invitiamo a rivolgersi sempre alle forze dell’ordine: basta un piccolo particolare per ritrovare la refurtiva e risalire agli autori del furto".