'Banca Etruria', quattro indagati. Interessi alle stelle: l’accusa è usura

A denunciarli è il liquidatore della società sportiva Umbria Volley

Dinanzi al gip, Alberto Avenoso, è stato conferito l’incarico a un perito di accertare i «rapporti contrattuali»

Dinanzi al gip, Alberto Avenoso, è stato conferito l’incarico a un perito di accertare i «rapporti contrattuali»

Perugia, 31 marzo 2017 - Quattro dipendenti, apicali e funzionari, di una filiale perugina di Banca Etruria sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Perugia con l’ipotesi di reato di usura. A denunciarli è stato il liquidatore della società sportiva Umbria Volley. Ieri mattina, in aula, dinanzi al gip Alberto Avenoso, è stato conferito l’incarico ad un perito che dovrà «accertare se nei rapporti contrattuali con il cliente, l’istituto di credito Banca Etruria Cooperativa ha applicato in riferimento alla concessione di crediti, tassi di interesse usurari, avuto riguardi ai tassi soglia individuati nel periodo di riferimento». 

Il perito si è preso adesso 90 giorni e la prossima udienza è stata fissata a metà settembre. In particolare, nella lunga e circostanziata denuncia - querela presentata, viene spiegato che nell’agosto del 2007 Umbria Volley aveva aperto con Banca Etruria un conto corrente con affidamento fino 50 mila euro e un altro conto anticipo fatture fino a 150 mila euro. Poi, nel 2011, accertato un debito di 290mila euro, la società sportiva sottoscrisse un piano di rientro che prevedeva il pagamento di 36 rate di 6.833 euro ciascuna per la quota capitale con pagamento dei relativi interessi.

«In merito ai rapporti intercorsi con Banca Etruria, gli interessi e gli oneri applicati nel corso del tempo apparivano particolarmente elevati e, pertanto – si legge nella querela – si riteneva opportuno far esaminare la documentazione bancaria». E, nella perizia di un commercialista milanese, sta scritto che «l’istituto di credito ha utilizzato un tasso effettivo globale superiore di oltre una volta e mezza il tasso soglia» e «l’ammontare complessivo della sola usura oggettiva è pari a 52.868,60 euro». «Sulla scorta di quanto rilevato dal commercialista – sta scritto nella denuncia –, la società Umbria Volley avrebbe corrisposto in breve tempo a Banca Etruria rilevanti somme di denaro quale corrispettivo di interessi usurari, perché evidentemente superiori rispetto al tasso soglia trimestralmente rilevato dalla Banca d’Italia». 

Il querelante parla inoltre di «continuo ed evidente sforamento dei tassi soglia certamente non episodico per l’elevato numero di trimestri in cui si è registrata l’usura». Dopo la perizia di parte, la società sportiva mandò una raccomandata alla banca che rispose con una missiva in cui «respingeva ogni addebito e ribadiva la correttezza delle risultanze contabili». All’inizio del 2014 ci fu anche un tentativo di mediazione andato a vuoto, a quel punto, il liquidatore ha sporto querela.