CONFRONTO E IMPEGNO SOCIALE

Shalom incontra i ragazzi del liceo

Shalom

Shalom

Lo scorso novembre alcuni rappresentanti del Movimento Shalom hanno avuto l’occasione di parlare e confrontarsi con i ragazzi delle classi quarte del Liceo Scientifico “Marconi” di San Miniato, per capire quale fosse il loro punto di vista su alcuni temi cari a Shalom, primo fra tutti l’impegno sociale.

«Per parlare di questo argomento con i ragazzi – spiegano i responsabili di Shalom - abbiamo pensato di usare il loro stesso linguaggio, facendo ascoltare loro una canzone di uno dei fenomeni musicali italiani dell’ultimo anno, Levante». La canzone scelta è “Non me ne frega niente” che individua nel menefreghismo un comportamento molto frequente. Piuttosto che impegnarsi in prima persona, mettendoci la faccia, si preferirebbe, secondo Levante, nascondersi dietro lo schermo.

L’incontro con i ragazzi si è aperto al confronto su un altro grande tema: anziché scegliere di indirizzare le proprie attenzioni e il proprio impegno per il bene altrui, sempre più spesso si sceglie di impegnarsi a distruggere l’altro, non perdendo occasione per sottolinearne le debolezze. «Bullismo non è solo “fare male a qualcuno” – spiegano i responsabili di Shalom - ma anche, da quanto è emerso parlando con i ragazzi, “non impegnarsi per...”: non prendere posizione rispetto a una situazione, fregarsene della sofferenza altrui, non fare nulla, guardare l’altro che viene distrutto dalla stupidità del più forte di turno, viene spesso avvertita come una forma di violenza capace di ferire tanto quanto l’offesa o la violenza».

L’offerta di impegnarsi e fare qualcosa di costruttivo per l’altro, rappresenta un modo per combattere questo “non me ne frega niente” dilagante: «i ragazzi e le ragazze di oggi – concludono da Shalom -, sanno perfettamente dove sta il giusto, quale sia la cosa migliore da fare, talvolta hanno solo bisogno che qualcuno glielo ricordi. Scegliere di impegnarsi a fare il bene, di non rimanere impassibili davanti al dolore inflitto all’altro, significa decidere di non stare dalla parte di chi bullizza, in tutte le sue diverse forme, ma piuttosto impegnarsi affinché le cose cambino per il meglio: noi dobbiamo far capire ai ragazzi che ci si deve impegnare a costruire il bene, non aspettare che qualcuno lo faccia per noi o sperare che il male, nelle sue molteplici forme, non arrivi mai a colpirci».