"Ora la Robur è mia". Ufficiale: la società passa alla Durio / VIDEO

Chiusa la querelle sul cambio al timone

Anna Durio

Anna Durio

Siena 30 agosto 2016 - LA GIOIA e l’emozione di Anna Durio sono racchiuse in tre parole «La Robur è mia». Le tremano le mani, mentre regge i fogli da cui legge, «che poi magari mi dimentico qualcosa oppure dico più di quello, che dovrei» sorride.

DELL’ULTIMO comunicato di Pietro Mele, il numero 4 (vedi articolo in basso) ne parla tra le righe e a domanda diretta non rilancia: «Una bufala in più o meno che volete che sia, io sono serena e felice di poter essere la nuova proprietaria del Siena e tra poco, espletate le ultime pratiche burocratiche, nella speranza che ci sia collaborazione, sarò anche la nuova presidente. Felicità che condivido con mio figlio, mio marito e tutta la mia famiglia».

Rilancia a suo modo, qualche riga più in basso. «Invito ufficialmente Pietro Mele a un incontro pubblico – afferma – dove e quando vuole lui. Chiede verità e io non vedo l’ora di poterla dire. Potrò così finalmente raccontare tutti i particolari di questa incresciosa vicenda che lo vede coinvolto insieme ad Antonio Ponte».

Nella sala stampa dello stadio un bel gruppetto di tifosi. E a loro si rivolge: a chi l’ha sempre sostenuta e anche a chi no. «Siamo qui solo per passione e non per interessi personali e politici, come ho spesso letto e sentito dire».

«Siamo giunti finalmente all’epilogo di una vicenda che definire assurda è poco – spiega Anna Durio ripercorrendone le ultime ore – abbiamo ricevuto ieri la comunicazione del ragionier Marco Turchi, nominato congiuntamente arbitro con il compito di valutare la correttezza dell’esercizio del diritto di prelazione da parte dei soci, che Mele ha erroneamente esercitato il diritto per mancanza di requisiti ed elementi sostanziali ed essenziali. La sua decisione non è impugnabile dalle parti e pertanto deve intendersi definitiva».

Decisa a lasciarsi tutto alle spalle, definendo quello che è successo un «brutto ricordo» Anna Durio cambia ‘interlocutore’.

«VOGLIO solo ricordare al signor Mele – chiude – che ha voluto camuffare il fatto di non aver fornito alcuna garanzia di pagamento, pur essendo tenuto a presentarla. Ricordo al signor Mele che chi vuole comprare deve farlo con i soldi in mano e non con le parole in bocca. Ricordo al signor Mele che la sottoscritta ha più di una volta voluto incontrare lui e i soci di minoranza per ragionare del futuro della Robur, ma ogni mio invito è stato da lui stesso boicottato, come mi è stato riferito da alcuni dei soci, perché a lui interessava parlare dei suoi crediti, a me invece interessava parlare della Robur».

Angela Gorellini