Siena, sperimentata cura senza chemio per la leucemia linfatica

Un trattamento che combina due farmaci e che è ben tollerato da un paziente che ha appena iniziato la cura

L'ospedale senese delle Scotte (Di Pietro)

L'ospedale senese delle Scotte (Di Pietro)

Siena, 25 giugno 2015 - Buone notizie sul fronte della lotta alla leucemia linfatica cronica, la più frequente nel mondo occidentale. Infatti, è stato sperimentato a Siena, dall'unità operativa di ematologia del policlinico universitario delle Scotte un nuovo trattamento senza chemioterapia.

Il trattamento "si è mostrato ben tollerato" da un paziente che ha iniziato da poco la cura, come fa sapere il dottor Alessandro Gozzetti, a Siena coordinatore del lavoro che si inserisce in uno studio clinico a livello internazionale riguardante 212 pazienti nel quale sono impegnati 24 centri di cui dieci italiani.

La sperimentazione spiega Gozzetti "utilizza la combinazione di due farmaci, un anticorpo monoclonale chiamato "anti CD20" (Obinutuzumab), diretto in maniera selettiva contro antigeni di superficie della cellula tumorale e un inibitore della bruton kinasi (Ibrutinib), coinvolto nella proliferazione cellulare. I due farmaci singolarmente hanno mostrato estrema efficacia e il loro utilizzo combinato apre una nuova era nella terapia di questa leucemia. Si tratta di farmaci non chemioterapici che preservano maggiormente il paziente da tossicita' ed effetti indesiderati tipici della chemioterapia.".

"L'anticorpo monoclonale - aggiunge Monica Bocchia, direttore del reparto di Ematologia del policlinico senese- provoca la morte mirata diretta della cellula tumorale. L'inibitore agisce bloccando la proliferazione cellulare del linfocito malato. Si tratta di una sperimentazione effettuata per valutare l'efficacia definitiva della combinazione dei due farmaci includendo pazienti con più di 65 anni".