Fallimento della Mens Sana: è un «rebus» per Minucci

Il 19 ottobre l’ex manager decide fra patteggiamento e rito abbreviato. C'è chi ha già scelto

Ferdinando Minucci

Ferdinando Minucci

Siena, 21 luglio 2017 - CRACK Mens Sana Basket, è suonata l’ora delle scelte. Dopo una serie di rinvii dovuti allo sciopero degli avvocati, nell’udienza di ieri davanti al gup Roberta Malavasi, i tredici imputati, accusati a vario titolo di ben 33 reati, hanno scoperto le carte. C’è chi ha deciso di patteggiare, chi di accedere al rito abbreviato, altri proseguono invece con l’iter ordinario. Ancora incerto, a conclusione dell’udienza iniziata subito dopo il pronunciamento sul caso dei cavalli taroccati e conclusasi poco prima delle 18, il deus ex machina dei successi biancoverdi, l’ex presidente e general manager Ferdinando Minucci. Difeso dal pool legale Fabio Pisillo-Gian Piero Biancolella, dirà nell’udienza del 19 ottobre se intende patteggiare oppure optare per il rito abbreviato. Intanto è stato grazie ad un’eccezione sollevata proprio dall’avvocato Pisillo che, per un vizio di forma, è stato estromesso il Monte dei Paschi quale parte civile. Restano invece la Fises, rappresentata dal legale Paolo Viviani, limitatamente al danno non patrimoniale, la curatela fallimentare ed un ex dipendente dell’allora società biancoverde.

I reati contestati a vario titolo, ormai è noto, spaziano dall’associazione a delinquere alla ricettazione, dalla frode fiscale al ricorso abusivo al credito, alla bancarotta fraudolenta.

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