"Una testimonianza estorta". Agente municipale denunciata

Vigile amegliese accusato dal titolare di un B&B

Vigili (foto d'archivio)

Vigili (foto d'archivio)

Ameglia, 13 luglio 2016 - E’ stata denunciata perchè, secondo i familiari dell’anziana, avrebbe estorto dichiarazioni false nell’esercizio delle sue funzioni. E così il pubblico ufficiale in servizio nel Comune di Ameglia dovrà presentarsi in tribunale per difendersi dall’accusa, affiancata comunque dall’ente che ha già contattato un legale e messo a bilancio la parcella prevista. L’agente della polizia municiale si era presentata a un controllo di routine, rispondendo a una segnalazione arrivata al comando, per verificare che fossero state rispettate tutte le procedure edilizie nella realizzazione di una struttura ricettiva. Il bed and breakfast realizzato non aveva però i permessi necessari e così è scattata la denuncia per abuso edilizio con conseguente ordinanza di demolizione delle parti non conformi e denuncia. Ma al momento dell’accertamento non erano presenti i titolari della struttura turistica ma soltanto l’anziana madre che ha fornito alla vigilessa determinate dichiarazioni finite regolarmente a verbale. Le parole verbalizzate, secondo l’agente, sarebbero state le risposte a domande ben precise ma di ben altra idea sono i parenti dell’anziana che hanno accusato l’agente di aver estorto con inganno le dichiarazioni. E così si andrà a processo e il Comune sarà a fianco del proprio dipendente avendo già predisposto a bilancio la somma prevista dall’avvocato Silvia Rossi, incaricato per la difesa.

E in tema di processi l’ente comunale amegliese non solo andrà a sostenere le ragioni di un dipendente ma dovrà anche difendersi. Infatti sarà sul banco degli imputati, trascinato da un dipendente che invece non ha gradito la bocciatura e il ridimensionamento professionale. Dopo il cambio di amministrazione, due anni fa, il nuovo sindaco Giacomo Raul Giampedrone ridistribuì le cariche interne e ci fu un cambio della guardia in un ruolo apicale. Il professionista “sorpassato” si è sentito ingiustamente sostituito e ha fatto causa rivolgendosi al giudice del lavoro allegando anche una certificazione medica seconda la quale lo choc gli avrebbe arrecato problemi di salute. Oltre alla richiesta di ottenere l’avanzamento professionale che, credeva gli spettasse considerata l’anzianità di servizio e il lavoro svolto, il dipendente ha avanzato la richiesta di risarcimento del danno bilogico. Le perizie mediche presentate parlano infatti di uno stato psicologico fortemente condizionato dalla bocciatura. Anche in questo caso il Comune ha incaricato il legale Manuela Gagliardi e messo a bilancio le spese del procedimento.

Massimo Merluzzi