Decreti ingiuntivi alle famiglie per mensa e scuolabus non pagati

Il Comune stringe i tempi delle riscossioni dopo i solleciti ‘bonari’

I bambini alla mensa nell’asilo nido comunale Tendola (foto d’archivio)

I bambini alla mensa nell’asilo nido comunale Tendola (foto d’archivio)

Sarzana, 26 settembre 2015 - Centinaia di decreti ingiuntivi sono partiti dall’ufficio tributi del Comune, indirizzati alle famiglie che non hanno saldato il conto di mensa, scuolabus e rette dell’asilo nido neppure dopo l’ultimo avvisto bonario di due anni fa. Da allora il lavoro di monitoraggio dell’amministrazione comunale, superata la fase di verifica innescata dalle contestazioni dei contribuenti, è andata avanti. Appena iniziato il nuovo anno scolastico dall’ufficio scuola, insieme alle ingiunzioni, sono partiti anche i ‘promemoria’ sui pagamenti non ancora effettuati di quello chiuso a giugno. Ma da quest’anno dimenticare di pagare i servizi scolastici sarà ancora più difficile, almeno per la mensa: i pasti dovranno essere saldati entro la fine di ogni mese.

"Il nuovo sistema di contabilità degli Enti Locali impone ai Comuni di lavorare affinché le entrate avvengano ‘in diretta’ e non differite rispetto alla fruizione dei servizi - spiega Andrea Cargiolli, responsabile dell’ufficio scuola – quindi anche i pagamenti devono necessariamente avvenire in tempo reale rispetto ai consumi. Questo inciderà inevitabilmente sul pagamento dei buoni mensa, che da quest’anno dovranno obbligatoriamente essere saldati entro il termine di ogni mese". In realtà il termine era già previsto nel contratto in uso fra famiglie e Comune ma per consuetudine molto spesso viene derogato nella prassi quotidiana.

"Per il servizio di trasporto e il nido – continua Cargiolli – per ora il sistema di pagamento rimarrà il solito quindi i tempi continueranno ad essere determinata dal Comune che invia i bollettini ogni mese per la rette e ogni tre per lo scuolabus). Rispetto alla mensa scolastica le famiglie dovranno ridurre i tempi di pagamento: saremo costretti ad inviare eventuali accertamenti per morosità già dal primo trimestre dell’anno successivo». «Questo nuovo sistema contabile – spiega l’assessore al bilancio ed alle politiche per l’infanzia, l’educazione e della famiglia Elisabetta Ravecca – ci impone sicuramente bilanci più chiari e trasparenti, ma anche azioni di riscossione più rigorose. L’amministrazione deve adottare procedure sempre più rigide di controllo delle entrate e delle spese per far quadrare i conti. In moltissimi comuni, storicamente, la copertura dei costi dei servizi scolastici è spesso fra le più carenti, sicuramente per tanti motivi, ma oggi soprattutto per le difficoltà sempre maggiori delle famiglie. La legge ci impone ora una vera e propria rivoluzione culturale che, dal bilancio, passa direttamente ai cittadini. Il nostro ufficio scuola sarà a disposizione per ogni necessità comprese verifiche su casi dubbi, errori, e anche per richieste di rateizzazione».

Due anni fa dai controlli sui pagamenti dei servizi scolastici erano emerse più di 600 posizioni inevase, con circa 100mila euro di rette non corrisposte che risalivano a svariati anni scolastici precedenti. Per la prima volta dopo anni erano partiti dunque solleciti bonari agli utenti ma in questi giorni sono scattate le ingiunzioni per chi (più della metà dei 600 iniziali) già a fine 2013 era stato preavvisato e non ha comunque saldato i conti in sospeso con il Comune. La giunta Cavarra intanto ha messo a regime la reinternalizzazione del servizio tributi e in questi primi giorni di scuola ha spediti alle famiglie i promemoria dei servizi usufruiti lo scorso anno e non ancora pagati. Un sistema di controllo più puntuale che rientra nella più ampia azione di contrasto all’evasione tributaria e patrimoniale avviata dall’amministrazione Cavarra. Per qualsiasi necessità, richiesta o informazione, l’ufficio scuola è aperto il lunedì, mercoledì e sabato dalle 9 alle 12, il giovedì dalle 9 alle 16.30.