Volontari al lavoro per pulire il verde intorno alle scuole

Cittadini dalle proteste all’azione

Luca Manfredini e Gianfranco Molinari al lavoro nell’area accanto alle scuole e nel casolare

Luca Manfredini e Gianfranco Molinari al lavoro nell’area accanto alle scuole e nel casolare

Sarzana, 25 settembre 2015 - Erba e rovi nascondevano una discarica. A due passi dalle scuole elementari, medie e materne, dal parco per l’‘aggregazione giovanile’, proprio accanto alla pista ciclabile che (chiusa la passerella e via del Murello) è rimasta uno dei pochi collegamenti aperti fra il centro e il quartiere di spazzatura. C’è voluta qualche ora di lavoro per avere un’idea delle dimensioni della pattumiera di cui la parte più grande è ancora da scoprire. Gianfranco Molinari ci abita proprio accanto e ogni tanto una pulita al di là del suo giardino ce la dava. «Anche perché altrimenti ci troviamo topi dappertutto» dice.

Luca Manfredini poco più in là. L’ultimo appello all’amministrazione comunale, che quel terreno e il casolare tutelato evita di acquisirlo al suo patrimonio, con l’associazione Oltre il mugugno l’ha lanciato pochi giorni fa ma è caduto nel solito silenzio. E ieri mattina, mentre cinque giardinieri continuavano la manutenzione del cortile della scuola Poggi Carducci, si sono armati di decespugliatore, mascherine e guanti e hanno cominciato l’opera di ‘disinfestazione’ di quella terra di nessuno. «Ci vorranno giorni» dicono volenterosi. Tra erba e rovi spuntano i sacchetti con gli escrementi dei cani lanciati dai cittadini dalla pista ciclo-pedonale, montagne di bottiglie di plastica, scatolette di generi alimentari, residui dei pranzi che i senzatetto consumano sotto gli olivi, coperte e indumenti e ogni altro genere di rifiuto. Una montagna, destinata a crescere man mano che il lavoro di disboscamento andrà avanti. «Poi c’è da portarla via – dice Gianfranco Molinari – Ho chiesto al Comune l’autorizzazione ad entrare con un furgoncino perché purtroppo qui non è stato lasciato un accesso. Speriamo che almeno mandi a togliere la spazzatura che abbiamo accumulato».

Si fermeranno davanti al casolare ‘tutelata’ dalla Soprintendenza. Lì dentro non possono farcela: la spazzatura è troppa, uno strato spesso anche all’interno dove i senzatetto continuano a rifugiarsi ogni notte, nonostante i tentativi di cementare gli accessi, malgrado il pericolo di crolli. Un pericolo che minaccia anche chi usufruisce della pista ciclo-pedonale.