Bufera giudiziaria sul litorale

Nel mirino la querelle della spiaggia occupata dall’Hotel Rondine

La spiaggia sotto sequestro

La spiaggia sotto sequestro

- MARINELLA, 13 agosto 2015 -

IL «BLITZ» degli uomini della Guardia costiera che, il 26 giugno, ha restituito - tra gli applausi dei bagnanti - alla fruibilità pubblica e gratuita lo spicchio del litorale di Marinella antistante l’hotel Rondine (11 metri di estensione sulla battigia fino a raccordarsi con la proprietà privata), con conseguente sequestro di 25 ombrelloni e straio lì allocati dal privato, poteva essere eseguito prima? Perché è scattato solo il giorno successivo al ritiro da parte della giunta comunale di Sarzana della delibera-pasticcio sulle «linee guida alla stagione balneare», emessa il 9 giugno, a cui il privato aveva ancorato la convinzione della praticabilità dello ’sconfinamento’, in realtà illegittimo? Le domande si incrociano in due inchieste parallele della Procura: per occupazione abusiva del suolo demaniale, contestata al titolare dell’hotel Rondine, avviata dal pm Luca Monteverde; e, incardinata dal pm Tiziana Lottini, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, nei confronti del comandante della Capitaneria di porto Enrico Castioni a cui tre sottufficiali sottoposti, operanti in uffici distaccati dalla sede centrale ma con autonomi poteri di ufficiali di polizia giudiziaria, attribuiscono indebite pressioni per restare alla finestra, attendendo gli eventi amministrativi, rispetto alla possibilità di partire lancia in resta alle azioni dovute per il ripristino della legalità. Il comandante - il cui impulso alle attività di polizia giudiziaria, con la raccomandazione a procedere con metodo e rigore, viene riconosciuto dai suoi collaboratori più stretti - si è trovato a comparire davanti al pm Tiziana Lottini per difendersi, assistito dagli avvocati Alessandro Rappelli e Daniele Caprara, dall’ipotesi di reato ancorata al disagio patito dai sottoposti che, di fronte all’evidenza della delibera controlegge, intendevano agire con rapidità e a tutto campo. «Sono assolutamente sereno; attendo fiducioso il corso della giustizia, convinto di aver adempiuto ai doveri d’ufficio». E’ l’unica dichiarazione che intende rilasciare il comandante di fronte all’inchiesta passata per l’interrogatorio di diverse persone: i sottoposti che hanno innescato l’azione della magistratura e varie persone informate sui fatti, fra cui lo stesso sindaco Alessio Cavarra, chiamato a rendere conto di genesi, esistenza e annullamento della delibera quanto meno impropria, visto il quadro normativo che, in mancanza del Piano di utilizzo delle aree demanili (in fase di approvazione) e di gara, rende illegittima qualsiasi autorizzazione all’occupazione di aree demaniali, benchè in via provvisoria, come sostenuto, in istruttoria, dal dirigente comunale Patrizia Rossi. Di qui l’attenzione investigativa destinata a proiettarsi a ritroso, mettendo a fuoco, alcune concessioni provvisorie rilasciate in passato.

Corrado Ricci