Accattonaggio e prostituzione: scatta lo “stop” per... ordinanza

Firmati due nuovi divieti per favorire controlli e prevenzione

 Controlli di polizia e carabinieri per la prostituzione e nelle vie del centro storico

Controlli di polizia e carabinieri per la prostituzione e nelle vie del centro storico

Sarzana, 1 marzo 2017 -  Giro di vite su accattonaggio e prostituzione da parte dell’amministrazione comunale di Sarzana.  Il sindaco  Cavarra ha infatti  firmato ieri mattina due ordinanze che recepiscono il decreto legge emanato dal Governo contenente  «disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città» del 20 febbraio scorso. Sono previste pesanti sanzioni amministrative da 25 a 500 euro ai mendicanti, oltre alla confisca del denaro provento dell’accattonaggio e di eventuali attrezzature impiegate nell’attività. Una multa pagabile nella misura ridotta di 400 euro anche per chi solo si ferma a parlare con una prostituta.

Si tratta di provvedimenti temporanei, come prevede la normativa, che resteranno in vigore fino al 30 settembre. Per ciò che riguarda l’accattonaggio le forze dell’ordine hanno ampi spazi di manovra visto che interessa tutto il territorio comunale. Anche se il divieto riguarda «le mendicità moleste, con modalità ostinate, reiterate, continuative o minacciose che turbi la la tranquillità, l’incolumità e la sicurezza dei cittadini». E’ vietato anche l’utilizzo di minori, anziani, disabili e lo sfruttamento di animali.

NELL’ORDINANZA il sindaco indica però i luoghi dove l’accattonaggio è vietato anche quando non è molesto e minaccioso: davanti ai semafori e nei parcheggi pubblici, soprattutto nei pressi delle casse automatiche dei parcheggi a pagamento, all’interno e in prossimità dei mercati settimanali e giornalieri, nelle aree prospicenti la stazione ferroviaria, l’ospedale, le chiese e i luoghi di culto in genere, il cimitero. Davanti o in prossimità di esercizi commerciali, pubblici, bancari e alle sedi delle istituzioni preposte al soccoso ed alla sicurezza pubblica, alle fermate dei mezzi di trasporto. Per ciò che riguarda la prostituzione è vietato l’esercizio del meretricio in strada, contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento, intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che chiaramente esercitino la prostituzione.

«Entrambe le ordinanze – spiegano il sindaco Alessio Cavarra e l’assessore alla sicurezza Elisabetta Ravecca – hanno l’obiettivo di rafforzare la sicurezza della città, la vivibilità del territorio. Non solo, sarà in questo modo possibile il mantenimento del decoro urbano, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione del rispetto di legalità e l’affermazione dei più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile». E, sottolineano che con l’ordinanza hanno «voluto fornire alle forze dell’ordine uno strumento in più di vigilanza e controllo del territorio» angurandosi che «anche grazie ad una efficace collaborazione tra le stesse, dia i risultati sperati». Restano le difficoltà di garantire controlli costanti del territorio, soprattutto da parte della polizia municipale alle prese con ormai croniche carenze di organico.