Polemica sugli asili nido, in arrivo 300mila euro ma anche due nuove strutture

Il Comune spende all’anno per queste strutture 2milioni e 300mila euro, l’impegno è di mettere a disposizione ulteriori risorse

Asilo nido in una foto di repertorio

Asilo nido in una foto di repertorio

Prato, 16 aprile 2015 - Capisco le difficoltà che vivono i gestori dei nidi privati convenzionati. Il Comune spende all’anno per queste strutture 2milioni e 300mila euro, l’impegno è di mettere a disposizione ulteriori 300mila euro». Così l’assessore all’istruzione Maria Grazia Ciambellotti torna sulla questione dei nidi privati convenzionati dopo l’attacco dei gestori che in lunga lettera indirizzata al sindaco Biffoni lamentavano «grandi difficoltà economiche oltre ad una disparità di trattamento tra i 33 nidi convenzionati e i 7 comunali». Un sistema integrato, che secondo i gestori, «rischia di venir meno se l’amministrazione non rinnoverà la convenzione ormai scaduta da sette anni».

«Il mio impegno è quello di aumentare il budget a disposizione di queste strutture con 300mila euro, ma arrivare ad un raddoppio della cifra come avrebbero chiesto adesso è impossibile - continua Ciambellotti - Inoltre la proposta che abbiamo avanzato prevede che il Comune si faccia carico interamente del costo degli insegnanti di sostegno così da fare avere anche a loro un insegnante specializzato come per i pubblici. C’è un impegno a coprire i costi di un’eventuale formazione dei dipendenti e di finanziare con fondi extra i progetti che le scuole ci proporranno. Inoltre per le strutture che prenderanno bambini in carico ai servizi sociali, l’amministrazione si è resa disponibile a pagare un’ulteriore metà quota».

All’origine del malumore c’è appunto la quota mensile garantita per ogni bambino: i nidi accreditati possono fare affidamento su 569 euro (che vengono pagati dalle famiglie e in parte dal Comune in caso di Isee più basso) mentre nei nidi comunali il costo di ogni bambino è di 1150 euro: «La differenza - spiega l’assessore - è determinata dai costi di gestione più alti per il Comune sui quali incidono la presenza di bimbi disabili e i contratti dei dipendenti che sono diversi da quelli degli asili privati. Il Comune garantisce 727 crediti per i bambini che entrano pagando in base all’Isee familiare e per i quali il Comune sostiene la parte rimanente. Ogni anno però non tutti i crediti vengono utilizzati soprattutto nelle zone dove ci sono famiglie benestanti. Quei soldi invece di essere risparmiati, verranno comunque ridestinati ai nidi convenzionati». Infine a generare malumore è anche la decisione del Comune di accreditare altre due strutture in una situazione già difficile: «Sono strutture che hanno fatto tutto il percorso, che attendono da anni e quindi non possiamo escluderle dalla convenzione», conferma Ciambellotti.