Addio Raghi, rapper assetato di Dio. Intanto è caccia all’auto pirata

Il pianto degli amici e l’appello del sindaco: "Costituisciti subito"

Raghi Cioni, 30 anni

Raghi Cioni, 30 anni

San Miniato (Pisa), 17 dicembre 2016 - Le lacrime  e gli appelli. La Valdegola piange Raghi Cioni, il trentenne investito e ucciso da un veicolo pirata in via Maremmana a La Serra di San Miniato. I carabinieri continuano le indagini per individuare chi era alla guida del furgone o dell’auto che ha scaraventato a terra il giovane e l’ha ucciso. Molti anche gli appelli a costituirsi.

Tra questi quello del sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, su Facebook: «Chiunque possa avere informazioni su quanto accaduto giovedì ci aiuti a trovare chi era alla guida, ma soprattutto voglio utilizzare questo mezzo così diffuso semmai il o la responsabile leggesse questo messaggio, per chiedere di costituirsi al più presto».

Nato in Bosnia nel 1986, Raghi Cioni era stato adottato molti anni fa, insieme alla sorella e al fratello, da Alberto Cioni e Giuseppina Romeo, conosciuti e stimati dipendenti del Comune di Santa Croce. A Giuseppina e Alberto l’abbraccio e la vicinanza della sindaca Giulia Deidda a nome dell’amministrazione comunale e dei dipendenti.

Giovedì poco dopo le 18 Raghi stava tornando in bicicletta a casa, in via Primo Maggio a Ponte a Egola. E’ stato tamponato e scaraventato alcuni metri più avanti, a ridosso del ciglio da un furgone o da un’auto.

Quando sono arrivate le ambulanze, i medici e i volontari il suo cuore non batteva più. Per più di quaranta minuti i sanitari hanno provato a rianimarlo.

«La notizia della morte di Raghi Cioni ha sconvolto tutta la comunità di San Miniato – scrive il sindaco Gabbanini – Ciò che è successo non lo possiamo cambiare purtroppo, ma fuggire non risolve. Per quanto tentiamo di andare lontano o di nasconderci, dalla nostra coscienza non c’è modo di fuggire. Esprimo vicinanza e affetto a nome mio e di tutta l’amministrazione comunale alla famiglia. Infine rivolgo una preghiera a Raghi per accompagnarlo nel suo viaggio. Ci mancherai».

«Rapper assetato di Dio», con questa bellissima definizione don Francesco Ricciarelli, parroco della Valdegola, ricorda Raghi Cioni. «Lo incontrai anni fa in un gruppo giovanile – scrive don Francesco – Era un ragazzo sensibile e intelligente, con una vita a tratti difficile ma animato da una sincera ricerca spirituale. Per anni poi l’ho perso di vista. Appassionato di rap, ha collaborato col progetto musicale di don Udoji e con lui stava portando avanti l’idea di un nuovo disco. Era forte. Ricordo quando col clarinetto suonò a memoria per me un pezzo di Stravinsky. Ciao Raghi, il Signore ti accolga nella sua Pace».