Si cede alle richieste dei migranti. Un nuovo cuoco in cambio della tregua

Anche ieri tensione alle stelle al BricHotel. Trovato l’accordo

Valter Lorenzi (Usb) presente alla protesta alle Melorie

Valter Lorenzi (Usb) presente alla protesta alle Melorie

Ponsacco, 26 luglio 2017 - FORSE si cambierà il cuoco. Di certo di cambia il menù. Arriveranno piatti africani e ci sarà più attenzione a tutto, a partire dal cibo, ovviamente, che più di molti altri aspetti ha scaldato il clima. Il nuovo accordo è arrivato a Pisa, davanti al Prefetto e al Questore, al termine di una nuova mattinata di protesta dei migranti accolti al Brichotel di Ponsacco, dove la tensione è salita più volte in questi giorni.

Una mattinata iniziata con materassi messi fuori, in giardino e con il sit in e lo sciopero della fame davanti all’ingresso per impedire a chiunque, compresi gli addetti della cucina ed i compagni che hanno fame e che non vogliono accodarsi alla protesta, di entrare nella struttura. In mezzo, un tentativo di mediazione importante, portato avanti su più fronti. A partire dall’impegno del vice questore Luigi Fezza per rappresentare ai migranti il loro diritto di protestare, ma anche il dovere di consentire di sfamarsi a coloro – tra questi donne con bambini piccoli – che non condividono o che non vogliono mettersi in questo braccio di ferro che va avanti da settimane. Un passaggio, questo, che è stato determinante al fine della sospensione della protesta con la garanzia di un incontro «lampo» in Prefettura per chiarire ancora una volta quello che doveva già essere chiarito da tempo.

Dei 44 migranti, però, sola la metà si è schierato nella protesta impedendo però a tutti di mangiare. Nuove tensioni sarebbero pericolose anche per gli equilibri interni al gruppo.

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