Il «caso» Fratello, si decide a ottobre

La fiaccolata in memoria del parrucchiere

La fiaccolata in memoria del parrucchiere

Quattro le parti che si sono costituite parte civile davanti al giudice per l’udienza preliminare di Pisa. Pietro Murano, che alla prossima udienza, in ottobre, dovrà decidere sul rinvio a giudizio per omicidio colposo dell’automobilista che travolse e uccise Maurizio Fratello. Nell’udienza di ieri c’è stata la chiamata in causa, quale responsabile civile, della compagnia di assicurazione.

La precedente udienza, nel marzo scorso, era slittata per problemi di notifica degli atti all’indagato. Una vicenda, quella della morte del parrucchiere di Pontedera, che è già passata da una richiesta di archiviazione, superata dal rigetto del giudice per le indagini preliminari. Una morte, quella del 35enne Fratello, ucciso da un’auto, in via della Repubblica a Pontedera, nell’ottobre del 2014, che sconvolse non solo la città ma anche tutta la Valdera dove l’uomo era molto conosciuto. Una morte che sconvolse anche per la

stessa dinamica del fatto: Fratello

fu ucciso mentre stava cambiando il disco orario alla sua Polo, che era parcheggiata, appunto, lungo via Della Repubblica, a pochi passi dal negozio. Alla guida dell’auto c’era un uomo di Santa Maria a Monte. La Procura, all’esito di una lunga indagine – coordinata dal sostituto Flavia Alemi – dopo aver indagato l’automobilista che aveva travolto il parrucchiere, ed aver ampliato il raggio di valutazioni sulle condizioni della strada e del marciapiede della strada dove avvenne la tragedia, aveva concluso per l’archiviazione. Richiesta alla quale si era opposta la famiglia (nella foto una fiaccolata in ricordo del parrucchiere) della parte offesa assistita da Alberto Marchesi, che fu respinta dal giudice Elsa Iadaresta. Si torna in aula ad ottobre.