Politica della casa senza favori

Il vicedirettore della "Nazione" risponde ai lettori

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Firenze, 31 ottobre 2014 - Caro direttore, leggo sul Suo giornale che Palazzo Vecchio è stato messo sotto accusa dalla Corte dei conti per una cifra sugli 800mila euro: il tutto perché avrebbe affittato beni comunali (lèggi anche appartamenti) a prezzi molto calmierati. Chi ne ha approfittato? Gli amici degli amici. E chi non riesce ad arrivare a fine mese? Fregato... Claudio Niccoli, via mail

Gli scandali non sono a Firenze, ma in tanti altri comuni italiani dove le case popolari vengono assegnate senza bando agli stessi dipendenti o dove l’affitto costa solo 12 euro al mese. E c’è pure chi non paga. Bene ha fatto la Corte dei Conti a occuparsi dei tredici appartamenti di proprietà comunale che erano sfuggiti a ogni controllo, ma credo che la politica della casa debba affrontare altre emergenze. I problemi veri per le casse comunali sono i tanti appartamenti sfitti o quelli messi in vendita che non vuole nessuno. E ancora i costi di manutenzione degli immobili e la necessità di rivedere i criteri di assegnazione prima che gli esclusi passino all’occupazione degli alloggi. La tirata d’orecchie agli amministratori di Palazzo Vecchio da parte della magistratura contabile può essere l’occasione per fare una ricognizione più accurata sul patrimonio immobiliare, pretendere il giusto canone, perseguire i morosi, snidare qualche furbetto e procedere spediti con il piano di alienazione. Sempre con la massima trasparenza.