Tac urgente solo dopo un mese, l'odissea dell'ex segretario del Pd, Paolo Bruni:" Finalmente è arrivato l'appuntamento, ma che fatica"

Per i medici dell'Asl 3 l'attesa era "congrua" di Michela Monti

In corsia (foto d'archivio)

In corsia (foto d'archivio)

Pistoia, 3 marzo 2015 - "L'attesa di un mese per la Tac urgente che deve eseguire sua madre è congrua per la situazione specifica". E' questa l'incredibile risposta che si è sentito dare Paolo Bruni, ex segretario comunale del Pd, dal Cup dell'Asl 3 incaricato dagli operatori del numero verde regionale di trovare spazio per l'esame urgente che la mamma ultraottantenne ha necessità di eseguire per il sospetto di una patologia tumorale.  La risposta dell'operatore è l'apice di un'odissea che per Bruni va avanti da diversi giorni e che , fortunatamente, dopo decine di telefonate e rimostranze, si è conclusa con un appuntamento fissato per domani, mercoledì 5 marzo.  Tutto è iniziato venerdì scorso quando il primario di Careggi richiede la Tac urgentemente, "un marcatore tumorale è molto alto, va valutata in tempi brevi".

L'ex segretario si rivolge al Cup del viale Adua e si sente rispondere che prima di un mese non ci sarebbe stato posto, almeno nell'azienda sanitaria pistoiese. Dopo aver sfogato la sua rabbia sul social facebook, Bruni, tenta la strada del numero verde che demanda la pratica ancora una volta al Cup di Pistoia. Segue un'attesa di un paio di giorni,  l'operatore si fa vivo replicando a Bruni che il radiologo e l'oncologo ritenevano "congrua" l'attesa di un mese.  "Non hanno sottomano le cartelle cliniche della mamma - scrive pieno di rabbia Bruni sulla sua pagina facebook - abbiamo dei maghi". Non solo, l'ex segretario del partito democratico, sconvolto dalla vicenda, ha ritenuto opportuno informare il governatore della Toscana Enrico Rossi scrivendogli sulla sua pagina facebook questa storia "molto amara" che tratteggia la sanità toscana.

Bruni, infine, decide di praticare rassegnato la strada  del privato. Al centro radiologico Toscano, pagando quasi 300 euro, l'esame sarebbe stato eseguibile in tre giorni. Il caso ha voluto, però che dopo le diverse rimostranze, il Cup abbia chiamato all'ultimo tuffo per informarlo che si era liberato un posto a Pescia l'indomani. Casualità o semplice fortuna, lo strascico della vicenda resta sempre amaro. E se un anziano solo, senza figli o nipoti, avesse bisogno di un esame urgente? A quest' ora sarebbe lì ad attendere il "congruo" mese di attesa.

Michela Monti