Rifiuti abbandonati, residenti furiosi: "Siamo stati dimenticati, vergogna"

La denuncia di Legambiente: "Dal Comune finora solo promesse" /LA REPLICA DEL SINDACO

Daniele Manetti, attivista di Legambiente e del Gart (Gruppo dell’accademia del cittadino della Regione Toscana, denuncia gli abbandoni di spazzatura

Daniele Manetti, attivista di Legambiente e del Gart (Gruppo dell’accademia del cittadino della Regione Toscana, denuncia gli abbandoni di spazzatura

Quarrata, 10 febbraio 2016 - RIFIUTI di ogni tipo ai bordi delle strade, nascosti dietro l’angolo o in zone poco frequentate, abbandonati nei campi, fino a creare delle vere e proprie discariche. Vasche da bagno, materassi, poltrone. Ma anche laterizi, avanzi di tessuti, gommapiuma, filati. È un problema che a Quarrata si ripropone periodicamente. Sono via Larga, via del Casone, via Modena, via Rubattorno e ultimamente anche via del Goraio, le strade che solitamente vengono invase da spazzatura ingombrante e sacchi di immondizia domestica. Da un po’ di tempo anche sotto il tratto finale sopraelevato della tangenziale, prolungamento di via Firenze alla Caserana, il terreno è disseminato di ogni genere di rifiuti.

C’È CHI racconta addirittura di aver visto arrivare persone in macchina che hanno buttato dai finestrini i sacchi pieni di sporcizia. La denuncia di tanta incuria e inciviltà viene dall’attivista di Legambiente e del Gart (Gruppo dell’accademia del cittadino della Regione Toscana) Daniele Manetti, che si fa portavoce dei disagi di tutti i cittadini stanchi di vedere le strade trasformate in discariche a cielo aperto.

Manetti da tempo ha richiesto un consiglio comunale aperto sulla gestione dei rifiuti. «I cittadini devono essere coinvolti in questi problemi – spiega il portavoce di Legambiente – cosa è cambiato nel Comune di Quarrata riguardo alle discariche abusive, da quando abbiamo iniziato la raccolta differenziata porta a porta ed è stato inaugurato il centro Eco?». Non è solo una questione di igiene e decoro.

«Se questi abbandoni selvaggi, come sembra, sono i resti di probabili lavorazioni illegali di maglifici, salottifici, imprese edilizie – prosegue Manetti – è certo che le spese di recupero e smaltimento poi vengono addebitate agli onesti cittadini che pagano la costosa tassa sui rifiuti. E poi, quando vengono raccolti dal Cis, presumibilmente finiscono nell’inceneritore senza venire differenziati. In Comune dicono che hanno messo le fotocamere per scoprire i colpevoli - conclude - ma servirebbe anche un ufficio del Cis a cui i cittadini che hanno più senso civico possano rivolgersi».