"Acceleratore sugli investimenti, saremo pronti per l’appuntamento"

Il sindaco Bertinelli e i promotori: «Ci sono già offerte per gli sponsor»

Un momento  della conferenza

Un momento della conferenza

Pistoia, 27 gennaio 2016 - «LA NOMINA migliorerà le cose della città e della provincia, sempre più orientata dal capoluogo, seppure in un’ottica polifonica». All’indomani dell’investitura di Pistoia a Capitale italiana della cultura per il 2017, il sindaco, Samuele Bertinelli incassa i primi gettoni che la decisione del Ministero dei beni culturali ha servito sul piatto. I riflettori sono già puntati sulla città un po’ chiusa e ritrosa quasi sconosciuta alla maggior parte degli italiani. Nuovi investitori privati avrebbero già fatto capolino e l’amministrazione comunale – viene garantito – è all’opera per non fare sfigurare il territorio.

SULL’USO del milione di euro, premio tangibile che accompagna la risonanza mediatica del titolo, da parte dell’amministrazione non c’è nemmeno un dubbio: «Servirà ad arricchire ulteriormente il programma, già molto articolato. Già oggi – ricorda il sindaco – con il 5,2% sulla parte corrente di bilancio, il nostro Comune investe più del doppio della media nazionale in attività culturali. Abbiamo continuato a puntarci, convinti che questo rappresenti una leva di sviluppo della democrazia». Per prepararsi all’anno della cultura, Pistoia ha già stanziato fra i 15 e i 16 milioni di euro per spese in conto capitale, cioè investimenti di lungo periodo, più altri sei per la parte corrente. «Il programma della candidatura era già sostenibile in modo autonomo. La scelta della commissione ministeriale – sottolinea Bertinelli – è destinata ad accelerare il processo e ad arricchirlo ulteriormente. E’ iniziata un’avventura di carattere nazionale e quindi, anzitutto, di carattere regionale», ribadisce citando alcuni fra i progetti al centro dell’anno della cultura fra cui la riqualificazione dell’area Ceppo.

MA IL MILIONE d’euro non è forse l’aspetto più importante. A Palazzo di Giano, e non solo, l’attenzione è concentrata soprattutto sulla pubblicità che la nomina comporta per Pistoia. Già ieri, in piazza del Duomo hanno fatto tappa i primi cronisti di giornali e reti televisive nazionali. La sfida è attirare il più possibile attenzione fuori confine, in Italia e oltre. E le regole sulla sponsorizzazione privata degli eventi culturali appena messe a punto cadono a fagiolo. «Già ieri siamo stati contattati da alcune aziende interessate a mettere il loro nome nei cartelloni legati agli eventi – rivela il sindaco, cercando di raffreddare dubbi e critiche che già sono levati –. Rassicuriamo i cittadini che abbiamo ben presenti i problemi esistenti anche sul piano del decoro urbano. Anche su questo – promette – ci sarà un’accelerazione».

CON il sindaco, in conferenza stampa, i rappresentanti della «rete» che, con Comune, Provincia e Camera di commercio, ha promosso e il progetto premiato dal ministero di Dario Franceschini: il vescovo, Fausto Tardelli; il presidente della Cassa di risparmio di Pistoia e della Lucchesia, Alessio Colomeiciuc; il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci; il vicepresidente della Regione Toscana con delega alle Politiche culturali, Monica Barni. «Il dossier che ho analizzato ieri è molto bello e dimostra la solidità di un progetto sostenibile che coinvolge molti soggett», afferma il vicepresidente assicurando la collaborazione della Regione.