Vivai 'Palandri', nove esuberi: gli arretrati solo a primavera

Nessun accordo fra azienda e sindacato al tavolo delle trattative / SCIOPERO E PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI / LE FOTO DELLA PROTESTA

Lo stabilimento dei Vivai Palandri (Luca Castellani/Fotocastellani)

Lo stabilimento dei Vivai Palandri (Luca Castellani/Fotocastellani)

Pistoia, 1 novembre 2014 - ESUBERI per nove persone e la conferma che, fino a primavera, di pagamento di arretrati, non se ne parla. Così si è concluso l’incontro di ieri in Provincia, alla presenza dei funzionari, fra i rappresentanti dei Vivai Palandri e dei sindacati di categoria. A causa di un lungo periodo di difficoltà, legato alla crisi generale che sta creando molti problemi al settore, il vivaio di via Toscana aveva già annunciato la riduzione del personale, ad oggi, secondo il sindacato, formato da 24 addetti. Andranno a casa in 9 a fronte dei 14 previsti inizialmente, ma soltanto perchè nel frattempo 5 addetti si sono dimessi. Le lettere di licenziamento partiranno già dalla prossima settimana.

MA OLTRE alle procedure di mobilità, sulle quali ogni speranza era ridotta a lumicino, al centro dell’incontro, ieri, c’era anche la questione del pagamento degli stipendi arretrati. Per reclamarli, giovedì mattina alcuni operai in sciopero avevano manifestato di fronte ai cancelli dell’azienda, creando così un precedente assoluto per il vivaismo pistoiese. Alcuni lamentavano il mancato pagamento anche di sei mensilità, oltre al trattamento di fine rapporto dovuto dopo la trasformazione della Palandri da società agricola a società a responsabilità limitata. All’incontro di ieri erano presenti rappresentanti di Cgil e Uil per il sindacato e, per l’azienda, il nuovo giovane amministratore, Jacopo Chiti e l’avvocato Massimiliano Gabbiani, che sta curando la riorganizzazione della società.

«L’INCONTRO, purtroppo, si è chiuso proprio come mi aspettavo – commenta Fabio Capponi, segretario provinciale Flai-Cgil –. Noi non abbiamo mai detto di non essere disponibili a intavolare una trattativa per un piano di rientro degli arretrati – continua – ma certo non è possibile che, per i primi versamenti, i lavoratori debbano aspettare maggio 2015». E’ stata infatti questa la data indicata dall’azienda per il pagamento della parte più sostanziosa dei corrispettivi. L’attività vivaistica è stagionale, gli affari si fanno soprattutto in primavera, e pertanto è necessario attendere per avere liquidità: questo è stato il ragionamento della proprietà. «Gli operai dei vivai non sono dei bagnini: da qui a primavera di cosa vivranno?», replica con una battuta Capponi che dichiara la disponibilità del sindacato nel seguire i casi di chi vorrà aprire vertenza per ottenere gli arretrati, e che annuncia la prosecuzione dello sciopero.

«CI SIAMO arenati – dichiara l’avvocato Gabbiani sul solito problema della rateizzazione dei pagamenti. Il sindacato chiedeva garanzie sui tempi che, in mancanza di disponibilità bancarie, l’azienda non può fornire. Certo, qualsiasi entrata, detratte le spese necessarie al funzionamento, sarà destinata agli stipendi. Ma prevedere i tempi – conclude – non è possibile».

s.t.