Irrati mette in fuorigioco i razzisti: «Un esempio, ha onorato la città»

Il fischietto pistoiese ha sospeso Lazio-Napoli per i cori beceri CORI RAZZISTI, APPLAUSI AL CORAGGIO DELL'ARBITRO

L’arbitro pistoiese Massimiliano Irrati ha sospeso la gara dell’Olimpico fra Lazio e Napoli

L’arbitro pistoiese Massimiliano Irrati ha sospeso la gara dell’Olimpico fra Lazio e Napoli

Pistoia, 5 febbraio 2016 - DA MERCOLEDÌ sera Massimiliano Irrati è salito alla ribalta del calcio nazionale (ma non solo). L’arbitro pistoiese, primo concittadino a diventare direttore di gara della massima serie calcistica, nella sfida tra Lazio e Napoli ha interrotto per tre minuti il gioco a causa dei cori razzisti provenienti dalla curva della Lazio e diretti agli avversari. Una decisione forte, presa per dare un segnale altrettanto forte: se questi atteggiamenti continuano la gara finisce qui. Tre minuti con il pallone in mano per l’arbitro pistoiese, un gesto che torna a infiammare il dibattito sul razzismo nel mondo dello sport. Non potendo parlare direttamente con l’interessato (sotto questo punto di vista le regole per la classe arbitrale sono molto ferree), lo ha fatto chi ha visto Irrati crescere professionalmente, vale a dire Massimo Doni, presidente della sezione arbitri pistoiese Werther Zamponi.

«Il regolamento è dalla parte di Massimiliano perché recita che la gara può essere sospesa temporaneamente o anche definitivamente – spiega –. Sono episodi spiacevoli e purtroppo accadono con frequenza anche a livello di calcio dilettantistico e giovanile. Negli anni ’80 arbitrai un torneo di bambini a Montecatini, giocava l’Empoli che in squadra aveva calciatori di altri paesi. Un avversario li offendeva e così dissi a un dirigente di non farlo più entrare in campo in quella partita. L’arbitro in queste situazioni ha una grossa responsabilità. Gli episodi della serie A hanno inevitabilmente grandissima risonanza ma non dimentichiamoci dei campetti di periferia dove spesso sono i genitori a offendere dalle tribune».

FA PARTE della sezione Aia di Pistoia anche Tiziano Reni, amico di Massimiliano Irrati, direttore di gara e tutor regionale per la Uefa oltre che membro del Settore tecnico nazionale.

«Spesso viene a pranzare qui all’Asabar (di cui Reni è titolare, ndr) – racconta – e non si sottrae mai a sportivi e curiosi che gli fanno domande sulla sua carriera. È rimasto lo stesso in questi anni, viene sempre ai corsi della sezione per portare la sua esperienza e non si è mai dimenticato di Pistoia. Nel progetto Uefa sull’arbitraggio porterò sicuramente a esempio quello che ha fatto. Il suo gesto ha messo umanità nel regolamento. È entrato a gamba tesa sul razzismo». Ha voluto commentato la scelta dell’arbitro anche il sindaco Samuele Bertinelli: «La decisione di Irrati onora non soltanto la storica e meritoria scuola arbitrale pistoiese, ma anche l’intera città. Pistoia è una città solidale che quotidianamente coltiva, nelle sue scuole, nei suoi circoli, nelle sue parrocchie, nelle tante e attivissime realtà associative, un progetto di comunità ispirata ai principi di eguaglianza, libertà e giustizia. La decisione – non scontata - di Irrati non può dunque che trovare il sostegno e la piena approvazione di tutta la sua città. Lo sport è solidarietà. Quando non lo è più è giusto che si fermi».