Incidente mortale. "Stiamo male, è una tragedia per tutti"

Parla la moglie del cinquantenne che ha centrato lo scooter. "Mio marito voleva sorpassare un'auto"

Incidente mortale nel traforo Collina

Incidente mortale nel traforo Collina

Pistoia, 21 luglio 2016 - «Non lo ha visto, non lo ha proprio visto. E’ una tragedia anche per noi. Stiamo vivendo un dramma». Ha la voce spezzata dalla disperazione la moglie dell’automobilista che martedì sera ha travolto e ucciso con la sua auto Ilario Ceccarelli, 71 anni, che stava attraversando in scooter il tunnel della Porrettana all’altezza del Signorino (direzione Pistoia). Un destino crudele che su quel tratto maledetto ha fatto «scontrare» due persone nate e cresciute a Treppio, località di Sambuca Pistoiese, dove, ancora oggi, vive il conducente della Citroen insieme alla moglie e al figlio.

E proprio lei ci racconta le ore tremende che l’automobilista sta attraversando da quando martedì, sceso dalla macchina, ha capito cosa era successo. Il 52enne è accusato di omicidio stradale. «Non riesce a darsi pace. Dal ricovero in ospedale vive come uno straccio. Sta male e io mi sento male con lui. Mi sento svenire...». I coniugi ieri mattina sono andati al comando della polizia municipale di Pistoia per rilasciare le proprie dichiarazioni. «Mio marito stava tentando di sorpassare la macchina davanti a lui in direzione Porretta – racconta ancora la donna –. Lo sappiamo che in quel tratto non si può fare ma, non so perchè, lui ha tentato. Si è affacciato con l’auto verso l’altra corsia ed ha preso in pieno quel pover’uomo. Non lo ha visto – commenta disperata – Dice di non averlo proprio visto, neanche i fari dello scooter ha notato. Non ha visto nessuno dall’altra parte». L’automobilista è uscito praticamente illeso dalla vettura. «E’ STATO visitato all’ospedale ma ha riportato solo lievi escoriazioni. Le analisi erano tutte apposto».

Un incidente inspiegabile per chi conosce il 52 enne. Una manovra azzardata della quale nessuno riesce a farsi una ragione visto che l’uomo da una vita lavora come camionista. «E’ esperto di questa zona – dice la moglie – Non riesco davvero a capire. Non è possibile spiegare una cosa del genere». Il pensiero dei coniugi, in questo momento, è soltanto per la famiglia della vittima. «Quello che è sicuro è che voglio mettermi in contatto con i parenti – conclude la moglie – Non ci conoscevamo personalmente ma lo avevamo visto tante volte a Treppio. La prima cosa che farò è cercare di parlare con qualcuno della famiglia. Voglio andarci di persona e portare il mio messaggio di cordoglio, di disperazione. Non lo farò attraverso le pagine di un giornale, sarò io ad andare da loro».