Attentato alle avvocatesse, Mazzeo: "Sono donne coraggiose, non lasciamole sole"

La consigliera di parità: «Sarebbe accaduto se fossero stati uomini?» / INCENDIO NELLO STUDIO LEGALE: "CI SIAMO NOI NEL MIRINO" / FOTO/ VIDEO E TESTIMONIANZE AL VAGLIO

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Pistoia, 21 agosto 2014 - E’ NECESSARIO proteggere le due avvocatesse pistoiesi vittime dell’attentato incendiario al loro studio di via Atto Vannucci, all’alba di Ferragosto, proprio accanto alla nostra redazione. E la protezione non deve essere diretta soltanto alla loro incolumità fisica, ma anche a quella professionale, umana e sociale, poichè può esserci il rischio di una forma secondaria di violenza nei loro confronti e che potrebbe portarle a una insidiosa forma di isolamento. E’ questo il senso dell’intervento della Consigliera di Parità effetiva, l’avvocato Chiara Mazzeo, insieme alla consigliera supplente, avvocato Valeria Del Pizzo.  «Manifestiamo tutta la vicinanza e solidarietà alle professioniste e colleghe Tamara Corazza e Chiara Donadon — si legge nella lettera — vittime di un odioso attentato alla loro incolumità, oltre che alla loro immagine professionale che, per le sue modalità, è lecito domandarsi se si sarebbe verificato ai danni di uno studio di professionisti uomini.

«NON SI PUÒ non provare — si legge ancora —, in quanto esseri umani, una profonda indignazione di fronte alla crudeltà di gesti così scioccanti e del tutto inediti per la nostra comunità e, al tempo stesso, essere riconoscenti verso le colleghe che, malgrado la preoccupazione, stanno difendendo la propria dignità e i propri valori testimoniando che la violenza non è qualcosa di ineluttabile a cui sottomettersi, ma troppo spesso un’aberrazione di chi sente il bisogno di addossare ad altri la responsabilità delle proprie sofferenze e frustrazioni. Crediamo che il coraggio dimostrato da Tamara e Chiara — sottolineano le avvocatesse Chiara Mazzeo e Valeria Del Pizzo — contribuisca a mostrare il valore di ciò che sono e di ciò che fanno rimarcando l’abisso che le separa dalla barbarie che hanno assurdamente subito forse proprio in quanto donne.

«In ragione del proprio ruolo istituzionale di contrasto alla violenza di genere, la Consigliera intende attivarsi con ogni suo mezzo per consentire alle due avvocate di sentirsi realmente inserite nella rete di protezione a suo tempo attivata nel nostro territorio a tutela delle vittime di violenza di genere.

«Occorre scongiurare — concludono — il rischio di una vittimizzazione secondaria che colpisce le vittime di queste forme di  violenza e che comporta il loro isolamento privato e, in questo caso, anche professionale, che sarebbe una violenza supplementare rispetto a quella già subita».

Gli investigatori della Squadra Mobile della questura stanno lavorando a questo preoccupante caso senza soluzione di continuità. I rilievi tecnici (svolti per l’intera giornata di lunedì dalla polizia giudiziaria dei Vigili del Fuoco) si incrociano con la minuziosa raccolta di ogni testimonianza ritenuta utile e con l’analisi di tutte le situazioni che ruotano intorno allo studio legale di via Atto Vannucci.

MA OGGI è anche il giorno della gratitudine da parte degli avvocati Tamara Corazza e Chiara Donadon che all’indomani del gravissimo atto intimidatorio, ci hanno voluto mettere il nome e il volto. «Desideriamo esprimere il nostro più accorato ringraziamento per le numerose manifestazioni di solidarietà e vicinanza ricevute dal sindaco e dal Comune di Pistoia, dall’Ordine degli avvocati di Pistoia e dai colleghi tutti, dal Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Pistoia, della Consigliera di parità della Provincia di Pistoia e per gli attestati di affetto e amicizia manifestati dall’intera comunità cittadina. Grazie altresì alle forze dell’ordine per l’impegno profuso a beneficio anche dell’intera comunità. Un pensiero speciale va alla redazione de La Nazione di Pistoia, che si è trovata coinvolta, suo malgrado, nella vicenda.».