I vescovi toscani dicono no ad atti di culto nelle chiese

Documento che "replica" alla proposta dei due sacerdoti pistoiesi, don Carmignani e don Biancalani, che hanno annunciato preghiere musulmane nelle chiese

Da sinistra don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani (Foto Castellani)

Da sinistra don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani (Foto Castellani)

Pistoia, 6 aprile 2016 -  Il fenomeno dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, «non è certamente destinato a cessare» anche «alla luce delle informazioni fornite al Consiglio episcopale permanente» della Cei. Lo sottolineano i vescovi toscani nel documento approvato al termine dell' assemblea regionale della Cet svoltasi nelle settimane scorse a Lecceto (Firenze). Ribadendo l'impegno delle comunità ecclesiali «per l'accoglienza e per una piena integrazione di chi bussa alle nostre porte», la Cet sottolinea che questo, «tuttavia, non può implicare l'esercizio di atti di culto di altre religioni in luoghi di culto cattolici». Per i vescovi toscani, «l'accoglienza si fa nel rispetto delle diverse identità, senza confusioni che offenderebbero in primo luogo le stesse persone accolte», spiega la nota. Una presa di posizione ufficiale, pur senza riferimenti diretti, a poche settimane dall'idea lanciata da due sacerdoti della diocesi di Pistoia pronti a concedere spazi per la preghiera, anche in chiesa, ai profughi musulmani ospitati nel loro paese.