"Mio figlio disabile senza assistenza a scuola"

Un contenzioso tra Provincia e Comune blocca il servizio riservato alle superiori

Annalisa con il figlio Alessandro

Annalisa con il figlio Alessandro

Pistoia, 13 settembre 2014 - ELLE SCUOLE superiori manca, ad oggi, l’assistenza generica per i ragazzi disabili residenti nel Comune di Pistoia. Si tratta di personale che garantisce un controllo allo studente fuori dall’orario di lezione dove, invece, è affidato alle insegnanti di sostegno. Una vera e propria «follia» burocratica che vede da una parte il Comune e la Provincia di Pistoia in contenzioso, da anni, sull’erogazione di questo particolare servizio e dall’altra le famiglie destinatarie ancora una volta vittime di cavilli normativi e sentenze che, nel concreto, a scuola già avviata, nega loro il diritto ad una completa istruzione . Ha già tirato fuori le unghie Annalisa Paolieri, mamma di Alessandro Bonacchi, 20 anni, invalido al cento per cento con un disturbo di autismo.

E’ STATA amara la sorpresa avuta lo scorso lunedì quando al suono della prima campanella per il figlio, all’istituto Einaudi, è venuta a sapere che non ci sarebbe stato nessuno ad assisterlo fuori dalle lezioni. «Si tratta di persone che aiutano Alessandro ad andare in bagno, a fare merenda e controllano soprattutto per il suo particolare problema, che non esca da scuola prima delle fine delle lezioni — spiega Paolieri —, un servizio che è un nostro diritto da anni e che ogni volta stenta a partire. Ancor più grave però — aggiunge Paolieri — è che nella stessa scuola si trovano altri alunni nelle stesse condizioni di mio figlio ma essendo residenti in comuni diversi hanno il servizio garantito».

IL «NODO» da sciogliere è di natura prettamente burocratica. Una questione che va avanti da anni ma che ora si trova ad un punto di stallo a causa di una sentenza del Consiglio di Stato del 2013 che vuole che siano le Province ad erogare questo tipo di servizio e non, come era stato deciso nell’accordo di programma firmato da tutti i Comuni pistoiesi nel 2012, dalle varie amministrazioni comunali. Una svolta che ha spinto il Comune di Pistoia, che fino allo scorso anno ha garantito l’assistenza generica, a chiedere persino gli arretrati all’ente provinciale.

LA PROVINCIA dal canto suo ha tagliato la testa al toro comunicando prima dell’inizio delle scuole, che i fondi ci sono e sono stati stanziati. Ben 425mila euro da dividere tra le varie amministrazioni comunali pronti per tutti anche per chi come il Comune di Pistoia, a suo tempo, non firmò l’accordo di programma in cui si impegnava a garantire il servizio. Alla fine dei «giochi» restano i ragazzi disabili delle scuole superiori che si trovano a dover affrontare non solo la propria disabilità ma anche gli «handicap» della burocrazia.

«NON MI fermerò — commenta Annalisa Paolieri visibilmente adirata — non è possibile che ci si trovi a iniziare la scuola con questi problemi. Avere l’assistenza è un diritto di mio figlio e questo diritto deve essere garantito. Già delle ore che noi famiglie chiediamo ce ne vengono riconosciute molte meno, se poi dobbiamo anche essere vittime di questi contenziosi si raggiunge l’assurdo».