Siccità, vivaisti preoccupati: 'Alcune piante già invendibili'

Mati: 'Per ora stiamo resistendo, ma qualcuno potrebbe essere costretto a comprare acqua'. E c'è anche l'incubo delle tempeste estive

Francesco Mati

Francesco Mati

Pistoia, 20 giugno 2017 - Servirebbe «una danza della pioggia». Scherza qualche vivaista asciugandosi la fronte bagnata di sudore. Il sole a picco che brucia la terra e sta già iniziando a danneggiare le piante più delicate, insieme alla mancanza di piogge potrebbe rivelarsi un bel problema per il settore verde, già pronto per agganciare la ripresa che si intravede all’orizzonte. I colleghi dediti all’agricoltura hanno già registrato i primi problemi. I vivaisti per il momento no, o almeno soltanto in minima parte. Il tipo di prodotto e le cautele prese negli ultimi anni, hanno messo molti di loro al riparo dalle conseguenze peggiori della siccità, ma se la mancanza di pioggia dovesse continuare, i grattacapi si potrebbero estendere a gran parte degli operatori del settore. Pozzi, irrigazione a goccia senza sprechi e tutti i sistemi messi a punto rischiano di non essere sufficienti per far fronte a quella che si annuncia come una delle estati più torride di sempre.

«Mentre la Regione ha già dato decretato lo stato di emergenza idrica – nota il presidente del Distretto vivaistico, Francesco Mati – per noi le preoccupazioni sono appena iniziate. A differenza dell’agricoltura, dove si sono già verificati dei danni, il vivaismo risente infatti della mancanza di acqua soltanto dopo un certo lasso di tempo». Ormai da anni, ogni vivaio pistoiese si è dotato di una sistema di recupero delle acque e di regimi di decantazione. «Negli ultimi dieci anni in particolare, anche da questo punto di vista l’attenzione è stata massima», ricorda ancora Mati. Il che, ovviamente, non significa che si possano dormire sonni particolarmente tranquilli: «I danni causati dal sole e dal calore iniziano a mietere le loro vittime – racconta infatti il presidente del Distretto –. Alcune piante cominciano già ad avere le foglie di color marrone e pertanto, nell’immediato, sono invendibili. Per queste c’è da aspettare settembre per vedere se sarà possibile recuperarle. Anche le falde, che non sono quelle utilizzate per l’acqua potabile delle abitazioni – continua Mati – si stanno abbassando e qualche vivaista ha già calcolato che se non si rialzeranno i livelli sarà costretto a comprare l’acqua. E’ stato un anno un po’ particolare, a questo punto non ci resta che sperare nella pioggia, e nel fatto che non si tratti di una bomba d’acqua estiva con precipitazioni concentrate in poche ore: questo non sarebbe di beneficio».

Intanto, le categorie accolgono con soddisfazione l’allerta regionale: «Siamo soddisfatti che il nostro allarme sia stato ascoltato – si dice da Confagricoltura – . Il bollettino diramato dalla Regione non fa che confermare le nostre forti preoccupazioni su una stagione che si sta dimostrando decisamente critica per le nostre aziende. Ci auguriamo che nei provvedimenti che saranno presi dagli organi competenti in materia di risparmio idrico non siano assolutamente coinvolte tutte quelle attività che riguardano l’agricoltura. Vogliamo ricordare infatti che le nostre piante hanno bisogno giornaliero di acqua e resta vitale l’approvvigionamento. Limitarne l’uso – si conclude dall’associazione di categoria – significherebbe condannare a morte le nostre colture e dare un colpo di grazia alla produzione 2017».