«Parcheggio chiuso, è un caos», scoppia la protesta a scuola

Ieri sciopero degli studenti contro la decisione della preside

Lo studente Giulio Giacomelli all'ingresso del parcheggio chiuso (FotoCastellani)

Lo studente Giulio Giacomelli all'ingresso del parcheggio chiuso (FotoCastellani)

Pistoia, 22 novembre 2017 - Hanno incrociato le braccia, ieri mattina, gli studenti dell’istituto agrario «De Franceschi», tutti uniti contro la decisione della preside Anna Maria Corretti di impedire l’accesso al parcheggio della scuola, da sempre utilizzato, ma che dal 3 novembre con una circolare, è stato loro negato.

Le motivazioni? «Questioni di sicurezza», che però non convincono i tanti studenti che si sono riuniti di fronte alla scuola per far valere le proprie ragioni. «Pedoni, macchine e motorini entravano tutti dallo stesso cancello, poi è stato ritenuto non sicuro», racconta Paolo Ponis, uno dei rappresentanti d’istituto.

«Allora, dopo la notizia della chiusura, in consiglio d’istituto abbiamo presentato un progetto per due entrate diversificate tra mezzi e persone, visto che c’è un passaggio non utilizzato – continua Paolo – ma il progetto è stato bocciato. Siamo costretti a parcheggiare per strada, invadere marciapiedi e spazi dedicati ad altre attività. E i residenti, giustamente, sono arrabbiati». «Se poi si parla di sicurezza – intervengono Giulio Gualtieri, l’altro rappresentante e Letizia Giacomelli della consulta provinciale degli studenti – la scuola non è certo in condizioni adeguate. Il cancello esterno è chiuso con lucchetto e catenaccio, limitando una possibile via di fuga, mancano le maniglie ad alcune porte, tra queste anche a quelle di sicurezza, alcune finestre sono accomodate col nastro adesivo, l’allarme antincendio non funziona e per simularlo, l’ultima prova di evacuazione è stata fatta con delle bombolette sonore da stadio. Il disagio continua con un bagno senza porte, infiltrazioni d’acqua e muffa e l’ascensore che non funziona da tempo».

Si uniscono alla voce studentesca i residenti e i commercianti di via Dalmazia, infastiditi da quella che in poco più di due settimane, è diventata zona di parcheggio selvaggio, creando non pochi disagi. «Ci ritroviamo le macchine posteggiate per tutto lo spazio del nostro distributore», sottolinea Pamela Zelli del distributore di fronte all’istituto.

«Scriverò una lettera alla dirigente – continua Pamela – intanto, ho avvertito qualche insegnante e oggi, visto che ci sono dei lavori in corso, chiuderemo l’ingresso alla pompa e nessuno potrà parcheggiare». Di problema in problema, come raccontano Cristian Palandri e Mario Giovani che hanno delle attività vicine alla scuola: «Spesso per le tante macchine che ci sono, si creano doppie file e si blocca il traffico. Scriveremo al sindaco». Anche per Massimiliano Malloggi, «c’è da trovare una soluzione» e Stella Salagea più volte ha trovato le auto a bloccare il cancello di casa, mentre Marco Portieri, che non riesce mai a parcheggiare quando torna da lavoro, si schiera dalla parte degli studenti: «Una situazione insostenibile, una via in difficoltà».

Un coro di lamentele si alza anche da parte dei professori, preoccupati per i danni che i mezzi posteggiati in strada hanno subito. «C’è chi ha trovato lo specchietto rotto, chi fiancate rigate – spiega Paola Baragato, insegnante dell’istituto – e biglietti sul parabrezza». «Comprendo le preoccupazioni della preside – aggiunge Elena Bardelli, professoressa e consigliera comunale – ma sicuramente c’è da trovare una soluzione».

Le motivazioni, spiegate anche al sindaco Tomasi che si è presentato a scuola, per la dirigente Anna Maria Corretti sono più che valide. «La nostra scuola è un agrario e svolge attività particolari – spiega la dirigente – gli spazi all’aperto sono come aule, dove i ragazzi si muovono e non può avvenire dove ci sono mezzi in movimento senza delimitazioni. È una questione di responsabilità». Per la questione sicurezza invece, «i punti di raccolta sono interni all’area e ci stiamo attrezzando per automatizzare il cancello, mentre per i problemi interni, non c’è stata ancora una risposta dalla Provincia. Stiamo aspettando, ma abbiamo già chiesto dei preventivi per le porte da sistemare a nostre spese».