"Eccellenze da valorizzare e acqua pubblica" L'avvocato innamorato di libri e politica

Francesca Barontini è candidata per Sinistra Italiana e Possibile

Francesca Barontini

Francesca Barontini

Pistoia 19 maggio 2017 - Francesca Barontini, lei si candida a sindaco per la lista «Si Può»: si presenti ai pistoiesi...  «Sono nata a Pistoia 54 anni fa, felicemente sposata, laureata in giurisprudenza a Firenze. Ho sempre lavorato, ritenendo la politica un impegno civile importante, ma non una fonte di reddito. Sono avvocato e mi occupo di diritto di famiglia e dei minori. Seguo lo ‘Sportello donna’ della Cgil e con esso il mio impegno è a sostegno legale dei bambini e delle donne vittime di violenza. La politica è una passione, sono stata per tre mandati eletta in consiglio comunale, dove ho ricoperto il ruolo di capogruppo dei Ds, di vicepresidente del consiglio comunale e per un breve periodo di assessore alla pubblica istruzione. Da dieci anni ho dato prevalenza alla famiglia e al lavoro, avendo come unico incarico la rappresentanza del comune in ‘Mukki’ anche come vicepresidente». Pregi e difetti del suo carattere? «Sincera, leale, caparbia, disordinata, talvolta malinconica. Tendo a non delegare, ma non per sfiducia piuttosto per non gravare sugli altri». Passioni, hobby?  «La passione più grande, quasi patologica è per i libri: leggerli, guardarli, sfiorarli. Mi piace poi evadere andando in moto, assaporando la libertà di viaggiare. L’ultimo film che mi ha lasciato sensazioni importanti è ‘La pazza gioia’». Da quanto tempo è vicina agli ambienti di sinistra?  «Sono sempre stata ferma nella mia posizione a sinistra, ma mai comunista. Sono uscita dal Pri quando Giorgio La Malfa lo ha ancorato al centro con il Patto per l’Italia e sono uscita dal Pd quando Renzi ne ha ridefinito il bagaglio ideologico a favore di alleanze centriste». Quando è stata chiamata a fare la candidata? E’ stata una sua idea? «Non è stata una mia iniziativa. Due forze politiche, Sinistra Italiana e Possibile, si sono unite in un progetto politico comune e mi hanno chiesto di rappresentarle». Priorità della sua lista per i prossimi 5 anni in città?  «Revisione della democrazia partecipativa alla luce della evoluzione normativa con percorsi più semplici. Salvaguardia e potenziamento delle risorse ed eccellenze territoriali, vivaismo, turismo, metallurgia, artigianato, come volano per l’occupazione. Dare attuazione al referendum su acqua pubblica. Interventi mirati nell’area del disagio giovanile e delle nuove povertà: anziani, famiglie monoreddito al di sotto dei minimi vitali». Un progetto che vorrebbe realizzare e uno che invece vorrebbe cancellare di quelli portati avanti dall’attuale amministrazione... «Nell’ex area del Ceppo individuare la collocazione di una Casa della salute, di ordine superiore, che sia impostata sul modello della sanità d’iniziativa, con inserimento di posti letto, facendo in modo che a Pistoia la gestione delle malattie croniche non aspetti il cittadino in ospedale. Per quanto riguarda l’amministrazione di Bertinelli, vorrei cancellare un modo di amministrare: il sindaco uscente, con una eccessiva ingerenza politica, ha portato alla demotivazione dei dipendenti comunali». Cosa significherà votare per lei? «Votare Francesca Barontini e la lista Sipuò consentirà a Pistoia si avere una amministrazione realmente di sinistra che ha come unico interesse il benessere dei cittadini, senza legami corporativi e con riferimenti nazionali e regionali certi». Bertinelli è riuscito a portare a Pistoia la capitale della Cultura. Non basta?  «Pistoia ha vinto questo titolo sulla base di un progetto che non ha trovato sviluppo, in sei mesi si è notata l’assenza di una seria regia. Il turismo è aumentato per la naturale attrattiva del titolo di Capitale della cultura».  Quale sarebbe, per voi, un risultato soddisfacente? Andare al ballottaggio. In caso di ballottaggio, per chi si schiererebbe? Col Pd o no?  «Siamo a un mese dalle elezioni, non sarebbe serio dare indicazioni di voto su altre forze o altri schieramenti. Sipuò ha fatto la scelta di non apparentarsi con Bertinelli e con il Pd: è una scelta politica». E coi 5 Stelle?  «Rispondo come Francesca Barontini: con i movimenti e con le destre mai».