Omicidio Orefice, il pm chiede l'ergastolo con isolamento diurno

Luigi, fratello della vittima, accusato di aver ucciso Rosario e di averlo sciolto nell'acido

Processo Orefice: il pubblico ministero Claudio Curreli e l'avvocato Guido Tesi (Newpressphoto)

Processo Orefice: il pubblico ministero Claudio Curreli e l'avvocato Guido Tesi (Newpressphoto)

Firenze, 9 giugno 2015 - Il pubblico ministero Claudio Curreli ha chiesto il massimo della pena, l'ergastolo con isolamento diurno, per Luigi Orefice, 48 anni, accusato di aver ucciso il fratello minore Rosario, di aver fatto a pezzi il suo corpo e poi di averlo nascosto in un fusto metallico, immerso in solventi e sostanze acide con l'intento di distruggerlo.

E' questa la conclusione della fase dibattimentale del processo in corso da un anno davanti alla Corte d'Assise di Firenze, presieduta da Ettore Nicotra. Il pm Curreli, sostituto procuratore della Repubblica di Pistoia, aveva diretto le indagini della Squadra Mobile della questura di Pistoia dal momento in cui vennero ritrovati, casualmente, i resti di Rosario Orefice, che al momento della sua scomparsa, il 30 aprile del 2010, aveva 38 anni. Come il fratello era originario della provincia di Caserta (Casamare, frazione di Cellole) da dove si era trasferito in Toscana dopo aver perso il lavoro, raggiungendo il fratello maggiore. Il bidone con il corpo fatto a pezzi fu trovato, durante alcuni lavori da parte dei nuovi affittuari, nel pomeriggio del 26 marzo 2014 in un capannone di Casalguidi, nella piana pistoiese, dove aveva sede la LR-Italverniciatura, l'officina dove i due fratelli lavoravano insieme da alcuni anni. Il bidone era stato nascosto sul tetto del forno per la verniciatura.

Il movente dell'omicidio, secondo l'accusa, sarebbe di natura economica, Rosario, a cui la ditta era stata intitolata, avrebbe scoperto l'esistenza di debiti ingenti per tasse non pagate a Equitalia. Rosario voleva uscire pulito da quella situazione per potersi rifare una vita. Una settimana dopo Luigi, che si è sempre proclamato innocente, aveva denunciato alla questura la scomparsa del fratello. Per l'accusa si sarebbe trattato di un omicidio premeditato. La sentenza è attesa nella giornata del 16 giugno prossimo, dopo le repliche.