Capitale della Cultura? Mancano i posti letto. Appena 500 quelli disponibili negli hotel

Ecco i numeri di Mantova

Pistoia

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Pistoia, 25 ottobre 2016 -  Sono poco più di mille i posti letto presenti all’interno del territorio comunale di Pistoia, di cui soltanto 500 sono sistemazioni alberghiere. Non solo, pochissime unità sono quelle a disposizione a ridosso del centro storico quelle, di fatto, più allettanti per i turisti che vorranno visitare nel 2017 la Capitale della cultura d’Italia. Insomma sarà un’accoglienza con il «contagocce» per chi deciderà di visitare Pistoia. E’ questo, ad oggi, il bilancio ricavabile dal sito della Provincia, unico al momento che garantisce un’informazione abbastanza esaustiva sul settore. Una «carenza» quella dei posti letto che era comunque già stata avvertita in passato durante i periodi di alta stagione per il turismo (molte le persone di passaggio che sono tutt’oggi costrette a dormire fuori comune) e davanti alla quale ora il territorio non può davvero più «chiudere un occhio».

Conti alla mano, nel raggio di otto chilometri dal centro storico, sono presenti 508 posti letto negli alberghi, 101 negli affittacamere o Bed and breakfast, altri 162 negli affittacamere non professionali, 115 posti in case vacanza e 323 posti negli agriturismi. Non è un mistero che sul «bilancio» dell’accoglienza abbia pesato, negli ultimi anni, la chiusura dello storico hotel Leon Bianco e più recentemente quella della residenza d’epoca Puccini (il servizio è stato interrotto lo scorso luglio). Con quest’ultima chiusura infatti il centro storico della futura capitale ha perso altri 24 posti letto che avrebbero fatto molto comodo per il 2017.

La residenza d’epoca, infatti, era situata nel vicolo del Malconsiglio, proprio nel palazzo storico di proprietà degli Istituti raggruppati, praticamente a due passi da piazza Duomo. Una chiusura che dicono dalla società, dovrebbe essere rimpiazzata da un’ altra apertura prevista sempre nel cuore della città ma che per il momento non ha ancora «tempi certi». Sarebbe un peccato per i turisti dover rinunciare a visitare «Pistoia by night» per un problema di posti letto così come lo sarebbe per tutto l’indotto dell’accoglienza che potrebbe sfruttare «positivamente» la permanenza continua dei turisti nella Capitale della cultura. E se il turismo «mordi e fuggi» è una pratica a cui il territorio è ormai abituato per la vicinanza con le «regine» Firenze, Lucca e Pisa è altrettanto vero, che, anche con immani sforzi, non ci sono ancora le condizioni per riuscire ad invertire questa tendenza storica che di fatto «schiaccia» ogni tentativo di fare cassa con le bellezze storiche, artistiche e culturali della città. 

Qui Mantova. Sono passati esattamente nove mesi da quando è stata ufficializzata la nomina di Pistoia a Capitale italiana della cultura 2017. E ne mancano poco più di due all’inizio dell’anno che dovrebbe celebrare, almeno in tutta Italia, la nostra città. Eppure bisogna cercare a lungo per trovare qualcosa che ricordi l’imminente appuntamento. In città come sulla Rete. Partiamo dal sito internet www.pistoiacultura2017.it, una pagina internet «vetrina» con qualche foto a effetto e una serie di news realizzate con una grafica che definire inadeguata al contesto è dir poco. Nessuna traccia di un logo, di un programma, di un vademecum per gli eventuali turisti. Niente. Un confronto che diventa impietoso se paragonato al sito www.mantova2016.it. Protagonista della home un filmato realizzato da un drone che fa vedere in pochi secondi a volo d’uccello le principali bellezze del capoluogo lombardo. E poi, soprattutto, una serie di menù in grado di soddisfare le curiosità dei lettori: dalla sezione «Eventi e mostre» a quella «Turismo», passando per «Volontari» e «Rigenerazione urbana». Il tutto declinato in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, russo e cinese).

Che la nomina a Capitale italiana della cultura «tiri» lo confermano gli stessi mantovani: nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 30 settembre 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, gli arrivi sono aumentati del 9,87% (in termini assoluti, 4.207 persone in più) mentre le presenze hanno registrato un incremento del 14,58% (10.059 notti in più). Se si considerano invece i primi nove mesi dell’anno, l’aumento è ancora più consistente (+14,10% gli arrivi, +19,38% le presenze). Il tutto con un giro d’affari generato dall’incremento dei turisti tra gennaio e settembre è di oltre 1 milione e 700mila euro. E dire che anche Mantova non ha numeri «clamorosi» dal punto di vista della ricettività alberghiera: 440 camere per un totale di 882 posti letto che salgono a 750 camere e 1.670 posti letto se consideriamo tutte le sistemazioni. Eppure, sulle rive del Mincio, la «Capitale» ha funzionato grazie a una promozione ben studiata. Chissà se, sulle sponde dell’Ombrone, accadrà lo stesso.