Blocco degli scrutini: l’adesione si preannuncia quasi a tappeto

Si allarga la protesta contro la "Buona scuola". Alle superiori i ritardi interesseranno undici istituti sui quindici totali

Un gruppo di docenti (foto d'archivio Fotocastellani)

Un gruppo di docenti (foto d'archivio Fotocastellani)

Pistoia, 9 giugno 2015 - A Bologna, davanti all’ufficio scolastico, i prof si sono organizzati con uno sciopero della fame a staffetta, mentre in alcune scuole i presidi hanno giocato d’anticipo avviando gli scrutini già da ieri. Così, con l’inizio delle votazioni in Commissione al Senato del ddl sulla «Buona Scuola», la protesta si allarga.

Le adesioni. A Pistoia, in tutta la provincia, le adesioni da parte dei docenti al blocco degli scrutini disegnano un fronte compatto della protesta. Su quindici istituti superiori, ben undici aderiranno allo sciopero. All’appello mancherebbero solo il liceo scientifico Salutati e il professionale Martini di Montecatini, l’agrario De Franceschi e il Pacinotti di Pistoia. Più complessa è la mappa delle adesioni degli istituti comprensivi, che includono le scuole medie.

Il disagio. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gila, sciopereranno i primi due giorni dall’avvio degli scrutini delle singole scuole, mentre i Cobas hanno blindato le due date dell’11 e del 12 giugno. Oltre allo slittamento dovuto allo stop di due giorni, si affiancherà anche un’altra forma di protesta, non meno insidiosa, ovvero quella che potrà bloccare la prima ora degli scrutini di ogni singola classe. Per questa protesta, basterà l’astensione di un solo docente, per creare una reazione a catena. Il blocco del lavoro, che in ogni caso non riguarderà le classi terze medie e quinte superiori, avrà una durata massima di tre giorni.

L’impegno. I docenti, in quasi tutte le scuole si sono organizzati con una cassa di solidarietà, per risarcire l’insegnante che aderendo allo sciopero orario, avrà una trattenuta sul proprio stipendio.

Ma, soprattutto, questa protesta produrrà un aggravio di lavoro per chi vi aderirà.

"È questo il dato più significativo – spiega Alberta Bresci (Cgil) – perché per gli insegnanti questo sciopero sarà comunque molto impegnativo e non potrà tradursi in una giornata di pausa, sia pur scelta. Si dovrà andare comunque a scuola e attendere, all’avvio di ogni scrutinio, la chiamata del preside, che poi all’occorrenza dovrà sospendere il consiglio, alla manifestazione di astensione di un solo docente».

«L’adesione si preannuncia altissima – commenta Alessandra Biagini (Cisl) – e include tanto i docenti quanto il personale Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, ndr). Il motivo è semplice: questo ddl riguarda tutti. Non solo i precari della scuola, come si era pensato all’inizio, ma anche i lavoratori di ruolo e gli Ata, che nel piano della Buona scuola non vengono nemmeno citati. In ogni caso l’alta adesione alla protesta è un segnale forte, ma proprio perché il malcontento è generalizzato. Per noi è come andare contro le regole: per primo, però, direi che ci è andato questo governo».

Martina Vacca