“Moschea a Pisa? La risposta è nella Costituzione. Il resto è solo propaganda”

Luca Pisani, vicesegretario Psi, fuori dal coro dei "no" al luogo di culto islamico

Luca Pisani, vicesegretario Psi

Luca Pisani, vicesegretario Psi

Pisa, 2 ottobre 2014 -  Fuori dal coro dei "No alla moschea a Porta a Lucca" è la voce di Luca Pisani, vicesegretario del Psi. Ecco l'intervento integrale: "In questi giorni, sui giornali e sui social network, si solo levate aspre polemiche riguardanti la localizzazione e l’assegnazione di uno spazio in città alla comunità musulmana per lo stabilimento di una moschea. Ho assistito perplesso a molte dichiarazioni da parte di vari rappresentanti della politica locale, dichiarazioni ingenue e superficiali, che attribuiscono alla designazione di un luogo di culto, un possibile centro nevralgico del terrorismo islamico".

"Credo che queste dichiarazioni, come ho già detto, rappresentino una mera strumentalizzazione politica a fini prettamente propagandistici. Se volessi scendere ad un livello politico superficiale, come quello che leggo in quelle dichiarazioni, la domanda che potrei fare è questa: “Perché nessuno è indignato per la presenza della Sinagoga, nonostante l’Esercito Israeliano continui imperterrito a bombardare e ad uccidere, oltre che i terroristi, anche i civili, gli uomini, le donne e i bambini?”, a buon intenditor poche parole. La risposta a tutte le polemiche e a tutti i dubbi si trova nella Costituzione della Repubblica Italiana. Pertanto invito questi signori/signore a studiare la Costituzione ed a comprendere una volta per tutte che il nostro è prima di tutto uno stato Laico e come tale non intende fare favoritismi religiosi di alcun tipo e che ha, tra i suoi principi fondamentali, quello di tutelare le libertà e la libera associazione, di qualunque religione si tratti, anche quelle non cristiane. Inoltre credo che l’individuazione di un luogo di culto per la comunità musulmana, oltre ad essere un bene dal punto di vista culturale e civile, rappresenti anche un intervento concreto al problema del “luogo occasionale”, che costringe molte persone a riversarsi a pregare in strada, in luoghi pubblici e spesso affollati da turisti ecc, proprio a causa della mancanza di un punto di riferimento spirituale".